Hyuro
Tamara Djurovic, meglio nota come Hyuro, è un artista argentina che vive e lavora in Spagna. È tra le artiste più conosciute e rappresentative del circuito internazionale dell’arte urbana grazie ad una intimità e una sensibilità tematica e pittorica fuori dal comune.
Inizia il suo percorso dipingendo perlopiù su tela, l’incontro con Escif a Valencia rappresenta l’opportunità per iniziare a dipingere in strada. Fin da subito gli elementi politici e surreali del suo lavoro danno vita a composizioni oniriche in cui la protagonista assoluta è la donna.
Il suo lavoro assume ha infatti i connotati di una denuncia, neanche troppo velata, verso tutte quelle contraddizioni ed ipocrisie che accompagnano la figura femminile ancora oggi. L’artista muove la sua critica attraverso opere complesse, ricche di sottotesti e allegorie che si rifanno alla vita quotidiana, mettendo a nudo gli stereotipi e lo stato di alienazione della donna nella società moderna.
Nei suoi primi lavori il tratto risulta essenziale, i colori spenti e vicini ad una scala di grigi, con le opere spesso criptiche e caratterizzate dalla presenza di alcuni animali.
Nel corso del tempo l’aspetto dei corpi, dei volti, così come gli abiti e tutti gli altri elementi di contorno, hanno iniziato ad essere rappresenti con sempre più cura e dettaglio, avvicinando le opere in strada con la produzione in studio. La possibilità di lavorare su superfici di maggiore grandezza, a differenza delle prime opere realizzate su porzioni di parete, ha permesso infatti all’artista di inserire sfumature ed effetti d’ombra mano a mano sempre più complessi ed articolati.
Le scene di vita proposte nell’ultimo periodo, con particolare cura per le textures e la voluminosità di abiti e stoffe, mostrano soggetti privi di volto e capaci quindi di una maggiore immedesimazione. Attraverso questi Hyuro approfondisce argomenti differenti, spesso legati al luogo di lavoro, mostrando tutta la propria sensibilità e capacità nel trattare le contraddizioni interne e i conflitti interpersonali che accompagnano e scandiscono l’esistenza di ciascuno di noi.
Hyuro è deceduta nel Novembre del 2020.
Hyuro
Tamara Djurovic, meglio nota come Hyuro, è un artista argentina che vive e lavora in Spagna. È tra le artiste più conosciute e rappresentative del circuito internazionale dell’arte urbana grazie ad una intimità e una sensibilità tematica e pittorica fuori dal comune.
Inizia il suo percorso dipingendo perlopiù su tela, l’incontro con Escif a Valencia rappresenta l’opportunità per iniziare a dipingere in strada. Fin da subito gli elementi politici e surreali del suo lavoro danno vita a composizioni oniriche in cui la protagonista assoluta è la donna.
Il suo lavoro assume ha infatti i connotati di una denuncia, neanche troppo velata, verso tutte quelle contraddizioni ed ipocrisie che accompagnano la figura femminile ancora oggi. L’artista muove la sua critica attraverso opere complesse, ricche di sottotesti e allegorie che si rifanno alla vita quotidiana, mettendo a nudo gli stereotipi e lo stato di alienazione della donna nella società moderna.
Nei suoi primi lavori il tratto risulta essenziale, i colori spenti e vicini ad una scala di grigi, con le opere spesso criptiche e caratterizzate dalla presenza di alcuni animali.
Nel corso del tempo l’aspetto dei corpi, dei volti, così come gli abiti e tutti gli altri elementi di contorno, hanno iniziato ad essere rappresenti con sempre più cura e dettaglio, avvicinando le opere in strada con la produzione in studio. La possibilità di lavorare su superfici di maggiore grandezza, a differenza delle prime opere realizzate su porzioni di parete, ha permesso infatti all’artista di inserire sfumature ed effetti d’ombra mano a mano sempre più complessi ed articolati.
Le scene di vita proposte nell’ultimo periodo, con particolare cura per le textures e la voluminosità di abiti e stoffe, mostrano soggetti privi di volto e capaci quindi di una maggiore immedesimazione. Attraverso questi Hyuro approfondisce argomenti differenti, spesso legati al luogo di lavoro, mostrando tutta la propria sensibilità e capacità nel trattare le contraddizioni interne e i conflitti interpersonali che accompagnano e scandiscono l’esistenza di ciascuno di noi.
Hyuro è deceduta nel Novembre del 2020.