Moneyless
Teo Pirisi meglio conosciuto come Moneyless è nato nel 1980 a Milano. Cresciuto a Lucca è uno degli artisti italiani più importanti ed influenti dell’arte urbana internazionale.
Moneyless affonda le sue radici nella scena dei graffiti degli anni 90’ dove attraverso la sua ricerca inizia a spogliare la lettera della sua presenza alfabetica. Abbandonato il writing per una maggiore libertà espressiva, cerca con le stesse intenzioni si approcciare alla forma tentando una costante sintetizzazione. L’idea è quella di lavorare attraverso il concetto del less is more, tentando quindi di ridurre all’essenziale lo sviluppo di forme ed elementi geometrici. La ricerca dell’essenzialità attraverso una sottrazione continua è quindi il mantra e punto cardine della sua estetica.
La ricerca della purezza espressiva e formale della forma e lo studio della geometria come elemento di origine, spingono Moneyeless a sperimentare ed alimentare costantemente il proprio immaginario. Il cerchio in particolare, con la sua perfezione e gestualità intrinseca , ricopre un ruolo speciale nelle produzioni dell’artista. Da una parte agisce come catalizzatore di movimento, un archetipo capace di generare sistemi di caos ordinato, attraverso un movimento perenne ed irrefrenabile con cui agisce all’interno dello spazio di lavoro. Al tempo stesso viene sottoposto a costanti mutamenti che ne rompono la formalità estetica attraverso rotazioni, movimenti, sovrapposizioni e frammentazioni alimentate da una costante indagine sulle relazioni tra forma, colore e plasticità.
Le opere site-specific di Moneyless, le installazioni di fili sospese all’interno del paesaggio, invitano lo spettatore ad una partecipazione del corpo. Le linee nettamente geometriche del filo bianco dialogano infatti con i confini dei paesaggi naturali in cui sono inserite, generano una tensione viscerale capace di incanalare sensazioni e stati d’animo personali.
Attraverso la sua costante ricerca e sperimentazione formale l’artista italiano mira a trasformare la percezione dello spazio verso una dimensione metafisica attraverso un piccolo grande viaggio sensoriale scandito da percorsi, forme e sovrapposizioni di colori.
Moneyless
Teo Pirisi meglio conosciuto come Moneyless è nato nel 1980 a Milano. Cresciuto a Lucca è uno degli artisti italiani più importanti ed influenti dell’arte urbana internazionale.
Moneyless affonda le sue radici nella scena dei graffiti degli anni 90’ dove attraverso la sua ricerca inizia a spogliare la lettera della sua presenza alfabetica. Abbandonato il writing per una maggiore libertà espressiva, cerca con le stesse intenzioni si approcciare alla forma tentando una costante sintetizzazione. L’idea è quella di lavorare attraverso il concetto del less is more, tentando quindi di ridurre all’essenziale lo sviluppo di forme ed elementi geometrici. La ricerca dell’essenzialità attraverso una sottrazione continua è quindi il mantra e punto cardine della sua estetica.
La ricerca della purezza espressiva e formale della forma e lo studio della geometria come elemento di origine, spingono Moneyeless a sperimentare ed alimentare costantemente il proprio immaginario. Il cerchio in particolare, con la sua perfezione e gestualità intrinseca , ricopre un ruolo speciale nelle produzioni dell’artista. Da una parte agisce come catalizzatore di movimento, un archetipo capace di generare sistemi di caos ordinato, attraverso un movimento perenne ed irrefrenabile con cui agisce all’interno dello spazio di lavoro. Al tempo stesso viene sottoposto a costanti mutamenti che ne rompono la formalità estetica attraverso rotazioni, movimenti, sovrapposizioni e frammentazioni alimentate da una costante indagine sulle relazioni tra forma, colore e plasticità.
Le opere site-specific di Moneyless, le installazioni di fili sospese all’interno del paesaggio, invitano lo spettatore ad una partecipazione del corpo. Le linee nettamente geometriche del filo bianco dialogano infatti con i confini dei paesaggi naturali in cui sono inserite, generano una tensione viscerale capace di incanalare sensazioni e stati d’animo personali.
Attraverso la sua costante ricerca e sperimentazione formale l’artista italiano mira a trasformare la percezione dello spazio verso una dimensione metafisica attraverso un piccolo grande viaggio sensoriale scandito da percorsi, forme e sovrapposizioni di colori.