Pixel Pancho at Stolenspace Gallery (Recap)
Ci spostiamo a Londra, è qui infatti che il nostro Pixel Pancho ha aperto lo scorso 13 Marzo, all’interno degli spazi della StolenSpace Gallery, “Memory of our Life” corposissima nuova esibizione catalizzata da una riflessione sulla vita.
Dopo lo splendido intervento dipinto qualche giorno fa (Covered) Pixel Pancho ci apre le porte del suo particolare universo narrativo, scaraventandoci all’interno degli spazi della bella galleria Londinese, e sviluppando un nuovo ed inedito corpo di lavoro.
Ci siamo spesso confrontati con l’immaginario di Pixel Pancho raccogliendo appieno le riflessioni e gli spunti tematici dell’autore italiano che, continua al sviluppare la propria e personale narrativa attraverso l’ausilio dei robot. Le produzioni dell’artista insistono quindi nel proporci un immaginario surreale ed altamente impattante, capaci di proporre al meglio le personali fascinazioni dell’interprete. La figura del robot, legata all’idea del super-uomo, incarna per l’autore l’opportunità per affrontare le differenti sfaccettature dell’uomo moderno, le sue fragilità, le sue emotività, tutte raccolte nello spirito e nell’aspetto di questi esseri. I characters divengono quindi ideale ed approfondita analogia dell’essere umano, da corpi freddi e metallici, si trasformano in contenitori emotivi e percettivi in grado di sottolineare, attraverso il loro aspetto, il declino dell’uomo. I corpi corroso, semi distrutti, arrugginiti ed in balia della natura, divengono ideale simbolo dell’attuale momento storico e sociale.
Dal titolo “Memory of our Life”, l’esibizione rappresenta una sorta di punto fermo all’interno del particolare momento artistico di Pixel Pancho. Continuando la personale analisi visiva, il campione Italiano sviscera un corpo di lavoro cadenzato da installazioni e tele in grado di proiettarci al meglio all’interno del suo sconfinato immaginario. La riflessione dell’artista va qui al legarsi al cerchio della vita, interpretato attraverso i suoi iconici personaggi, e cadenzato dai differenti momenti. La crescita, il commettere errori, tutta la panoramica di differenti situazioni ed emozioni che scandiscono la nostra esistenza, vengono riproposte attraverso l’iconico filtro visivo dell’autore. Quello che ne scaturisce è un viaggio personale che corre su un binario narrativo capace di porsi, ancora una volta, come ideale analogia dell’esistenza dell’essere umano. La macchina da freddo contenitore, diviene quindi volano espressivo per una estensione emotiva e percettiva di sensazioni, stati d’animo e riflessioni appartenenti alla nostra quotidianità.
In attesa di dare un occhiata alla seconda incursione in strada dell’interprete, di cui vi daremo seguito nei prossimi giorni, vi lasciamo ad una lunga e bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’allestimento proposto dall’artista. Dateci un occhiata e se vi trovate a Londra c’è tempo fino al prossimo 12 di Aprile per andare a darci un occhiata di persona.
StolenSpace Gallery
17 Osborn Street
London E1 6TD
Pics by Julii via Street Art News