Hyuro – New Murals for Memorie Urbane Festival 2014
Proseguiamo la nostra full immersion all’interno delle meraviglie del Memorie Urbane Festival di quest’anno, è infatti Hyuro ad aver da poco terminato due dei suoi peculiari interventi su queste lunghe pareti a Gaeta.
Dopo averci deliziato con il bel progetto per il CHEAP Festival Bolognese (Covered), la grande artista Argentina scende l’Italia per dare un nuovo contributo ai muri della bella città sul litorale Pontino, è la seconda volta a distanza di pochi mesi visto che l’interprete è stata scelta dal team del festival per realizzare gli interventi in in occasione giornata contro la violenza sulle donne (Covered).
Questa nuova immersione per le strade di Gaeta è l’occasione per tornare ad approfondire una tra le artiste di maggior interesse per noi di Gorgo, Hyuro ha saputo coadiuvare una tematica forte e solida e dar vita attraverso un tratto immediato e facilmente riconoscibile ad un personalissimo lavoro che non smette mai di sorprenderci e stupirci in senso positivo. L’abilità dell’artista di elaborare situazioni, temi e spunti sempre diversi e di riuscire con essi a tracciare con vigore ed energia un preciso senso tematico, rappresenta uno dei valori aggiunti di una produzione che prosegue nell’insistere in una peculiare lettura dell’identità femminile. La donna dell’Argentina è spenta, cupa e malinconica e si aggira sulle pareti tentando una difficile risalita sociale, prigioniera e legata, imbavagliata è il termine giusto, dagli stereotipi di una società radica nelle proprie posizioni maschiliste difficili di cambiare e da smuovere. L’idea tematica si rivolge quindi ad una riflessione sull’universo femminile, sulle sue difficoltà e sul ruolo che la donna moderna ricopre all’interno della società e della quotidianità, l’interprete utilizza elementi ricorrenti appartenenti al mondo della casa, padelle, pentole, scope oppure come in questo caso le scale, che da una parte caratterizzano l’idea collettiva della donna, attaccata alla casa ed alle sue faccende domestiche, dall’altra invece servono per far compiere un ipotetico slancio ai personaggi raffigurati che vediamo sempre all’interno di situazioni al limite del reale e del bizzarro proprio per mezzo di questi oggetti. Se questi rappresentano gli spunti tematici, dal punto di vista stilistico come detto l’artista agisce per mezzo di tonalità delicate ma al contempo spente, come i grigi e le loro differenti alterazioni cromatiche, la scelta si rivela quindi direttamente legata alle tematiche sviluppate ed anzi riesce in un certo senso a restituire un forte sentore di malinconia ed oppressione.
Con il primo intervento Hyuro dipinge una serie di figure femminili questa volta impegnate in una ipotetica risalita sulle scale, il senso del dipinto, com’è facilmente intuibile, mira a proporre l’ennesimo paragone riflessivo, i characters rappresentati tentano di risalire le scale sociali rappresentate proprio da alcune di queste, semplice, d’effetto e come sempre riflessivo proprio come piace a noi. Maggiormente criptico il secondo lavoro dell’artista che vede, in una sequenza costante, due donne intente a piegare una coperta, l’interprete qui si diverte a realizzare una scena di quotidianità proseguendo ad approfondire la sua tematica prediletta legata all’universo femminile.
In attesa di nuovi aggiornamenti dal festival, se vi siete persi qualcosa vi rimandiamo alla nostra sezione, non aggiungiamo altro, vi lasciamo come consuetudine ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli del work in progress fino all’eccellente risultato finale, dateci un occhiata!
Thanks to Flavia Fiengo for The Pics