Aris “La Macchia Umana” at Studio D’Ars (Recap)
Aperta lo scorso 20 di Gennaio, andiamo con piacere a dare un occhiata a “La Macchia Umana” ultimo show del grande Aris all’interno degli spazi dello Studio D’Ars che prosegue il suo percorso espositivo per il progetto Parentesi Aperte.
Dopo aver visto da vicino il lavoro di CT (Covered) e quello di 108 (Covered) è la volta di un altro dei big della scena Italiana va ad occupare gli spazi della galleria Milanese. Il progetto Paretesi Aperte vede cinque differenti autori italiani che si susseguiranno nella programmazione espositiva della galleria durante l’anno. Curato da Alessandra Ioalé, il progetto mette l’accento sulle differenti stilistica di ciascuno di essi e sopratutto sul comune e radicato background dall’underground degli anni 90 e dai graffiti.
E’ l’occasione per tornare ad approfondire il lavoro di Aris attraverso un esibizione capace di ereditare tutto il particolare immaginario e la ricerca del grande interprete Italiano. Come visto più volte le produzioni dell’autore sono legate da una personale e fortissima sensibilità soggettiva. Le opere si sviluppano attraverso molteplici livelli attraverso i quali l’artista si confronta con una personale fascinazione della forma. Quelle che emergono sono immagini che sanno di massa incognita, complicata da leggere e che, attraverso un forte elemento di dettaglio, vanno a stimolare impulsi e sensazioni differenti. Dalle lettera alla loro graduale astrazione, nel lavoro dell’interprete assistiamo ad una trasformazione fluida, cadenzata, all’interno della quale rimane unicamente l’essenziale, il pulito, una matassa informe di elementi differenti da quali emergono corpi e visioni fluide. Le produzioni dell’artista suggeriscono corpi, e parti degli stessi, si aprono e si propagano nello spazio in quella che diviene una grande macchia interpretativa.
La danza sinuosa proposta dall’artista si affida al colore, alle differenti declinazioni dello stesso, apre una sorta di viaggio sensoriale all’interno del quale quasi impercettibili si alzano corpi, increspature, vuoti ed immagini in negativo.
Per questa sua ultima fatica Aris prosegue nel tracciare la propria personale ricerca. L’autore Italiano insiste nel proporre immagini difficili da comprendere e da leggere, gioca con le percezioni di ciascuno di noi ,arrivando a tratteggiare ancora una volta, quella che è l’intrinseca natura umana. Nell’allestimento sono presenti una serie di disegni bidimensionali, realizzati attraverso tessiture e colori differenti in grado di delimitare le forme. Accanto a questi vediamo una nuova serie di opere realizzate interamente attraverso la composizione di multi strati di carta. Nelle sovrapposizioni generate, alterante da tinte differenti, emerge un nuovo grado di profondità dal quale si innalzano nuovi corpi fluidi, opere queste che indubbiamente vanno a far evolvere ed ad impattare con maggiore interesse lo spettatore.
Null’altro da aggiungere, in calce al nostro testo alcuni scatti durante il vernissage, dateci un occhiata e se vi trovate in zona, ricordiamo che c’è tempo fino al prossimo 20 di Febbraio per andare a darci un occhiata di persona, noi ve l’abbiamo detto.
Studio D’Ars
Via Sant’Agnese 12/8 Milano
Thanks to The Gallery for The Pics