2501 “Nomadic Experiments” Show (Recap)
Andiamo finalmente a dare un occhiata da vicino a “Nomadic Experiment – Anatomy of Restlessness” ultimo show di 2501 aperto all’interno degli spazi della Soze Gallery di Los Angeles e che segna la volontà dell’artista di mettere l’accento sulla sperimentazione ed istintività che accompagna il suo percorso in strada.
Nomadic Experiments non è quindi unicamente il nome della mostra, per 2501 il progetto rappresenta nella sua totalità una visione, uno spunto e soprattutto un peculiare modo di esprimersi in strada e che sfocia appunto quindi in un allestimento caratteristico che ne rappresenta una sorta di manifesto.
Abbiamo avuto modo di vedere il risultato di questa particolare impostazione attraverso i lavori in Mongolia (Covered) oppure l’ultima parete realizzata proprio a Los Angeles (Covered) il tutto al fine di carpire l’identità di un idea che così fortemente sta influenzando le produzioni del grande artista Italiano.
Non esiste alcun limite, pare anzitutto essere questo il primo slancio del progetto, un idea che 2501 porta in dota all’interno degli spazi della sempre ricettiva Soze Gallery e che si riflette in un allestimento diametralmente influenzato dalle esperienze appunto compiute dall’interprete in questi ultimi mesi. La sperimentazione insieme ad un continuo sportarsi sono gli spunto principali del progetto laddove nella riflessione dell’artista, questa esigenza emerge come naturale conseguenza dei tempi moderni, scanditi da ritmi frenetici, veloci in cui inevitabilmente veniamo sottoposti ad un continuo cambiamento che abbraccia differenti aspetti ed ambiti della nostra vita, dalle idee, alla cultura, passando di conseguenza per le nostre stesse esperienze di vita.
Nell’idea dell’interprete questa riflessione diviene una sorta di onda continua ed infinita che investe ciascuno di noi, 2501 sceglie di assecondarne il flusso andando a spostarsi, a muoversi come una sorta di nomade, sedimentando il proprio lavoro prima di ripartire per un’altra metà. In questo senso è quindi importante sottolineare l’aspetto di forte sperimentazione che accompagna questa precisa impronta, con le opere che si fanno mutevoli, che presentano variazioni significative pur lasciando inalterato la peculiare impostazione visiva. In questo senso l’interprete per le sue produzioni entra inevitabilmente in contatto con i luoghi che visita subendone l’influenza con sensazioni ed emozioni differenti che di fatto alterano le sue percezioni e mutano l’aspetto delle sue opere, ed è esattamente questo Nomadic Experiments.
Nient’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli e le opere proposte, dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare, se vi trovate in zona invece vi ricordiamo che sarà possibile vedere da vicino lo show fino al prossimo 17 di Luglio.
Soze Gallery
2020 E. 7th St Suite B
Los Angeles, CA. 90021
Thanks to The Artist for The Pics