2501 – “Nomadic Experiments” in Mongolia
Il nostro 2501 come annunciatovi ha trascorso le ultime settimane in Mongolia portando avanti uno dei suoi progetti più interessanti, “Nomadic Experiments” giunge quindi in uno dei luoghi più suggestivi portando con sé tutto il suo carico tematico e stilistico.
Alla base di questo personale progetto, 2501 sviluppa una personale riflessione, l’idea è quella di un lavoro che possa continuare nel tempo e cambiare continuamente con esso, i luoghi visitati e la quotidianità rappresentano lo spazio ed il tempo all’interno di un processo produttivo che sperimenta diverse forme, materiale e sopratutto idea. Il fulcro focale, nonché spunto principale di questa campagna, è quello che le diverse forme, i materiali di lavoro e le idee che ne scaturiscono sono tutti basati su un concetto in cui sono gli stessi luoghi a fornirne il materiale di lavoro laddove è lo stesso tempo ad essere lo strumento principale per la trasformazioni degli spot. In questo senso lo studio di interventi site-specific viene nel suo risultato finale influenzato dalle sensazioni e dagli stati d’animo che giungono sul posto e che lasciando traccia di sé nell’immaginario dell’interprete vanno direttamente a mutare la trama finale delle opere presentate.
E’ importante riconoscere come Nomadic Experiments tenti sopratutto uno distacco dalla realtà e dalla routine giornaliera con la volontà di avvicinarsi, per mezzo della pittura, della scultura, dell’installazione ed infine della stampa, ad una realtà diversa. Nell’esigenza del grande interprete Italiano risiede quindi la volontà di portare staccarsi da uno spazi chiuso, dalla città o dai luoghi familiari per abbracciare consapevolmente un luogo dopo l’altro, situazioni casuali quindi che inevitabilmente incidono sulle produzioni dello stesso.
Non c’è pubblico, ma piuttosto un unico grande percorso fatto di luoghi, stimoli e situazioni differenti che si concentra piuttosto sulla creazione stessa che, accomunata dalla pratica del nomadismo, cambia completamente il punto di vista delle produzioni per una riflessione decisamente più ampia da parte dello stesso 2501.
Appoggiando ed abbracciando quindi questa interessante visione, 2501 sviluppa un percorso in queste terre direttamente legato alle stesse sia dal punto di vista prettamente visiva che emotivo e sensoriale andando a sviluppare una nuova serie di lavori che ne portano avanti il particolare impianto visivo. Abituati ad imbatterci in astrazioni in cui sono presenti linee sinuose nel classico binomio nero su bianco, con l’aggiunta del colore oro come terzo vettore cromatico, per questa nuova serie veniamo anzitutto a contatto con nuovi esperimenti visivi appunto. Anzitutto forme nuove, con i grandi banchi cromatici che fanno capolino negli spazi, ma anche figurazioni differenti che vanno in particolare ad abbracciare ed a proporre elementi strettamente naturali come la flora e la fauna. L’essenza mistica ed onirica del lavoro dell’interprete, di chiaro stampo astratto, va quindi a fondersi con elementi maggiormente figurativi rimarcando ancora una volta una perfetta unione tra spiritualità ed emotività con il reale e ciò che circonda.
Non aggiungiamo altro, in calce al nostro testo potete trovare una bella e lunga serie di scatti con tutti i dettagli degli interventi (tanti) portati a termine dall’artista Italiano, il consiglio è quello di darci un occhiata, mettetevi comodi e scrollate giù.
The Nomadic experiments are an ongoing project that changes over time. Lived days and visited places will be time and space within which the artis experiments different forms, materials and ideas based on the concept that space could provide the most precious of materials and time should be the main instrument for the transformation of the first.
The development of site-specific interventions, after a previous design phase, will be made in relation to the changes arisen from the encounter between project theory and its manifestation in reality.
The creative intent of the intervention , would be it painting ,sculpture, installation, print, responds to the need to break away from reality to approach another reality.
!The city and / or sometimes isolated other times familiar lands become an escape from an enclosed space leading artist from one place to another, as continuous source of random situations.
By creating multiple temporalities the artist traces the processes that take on a meaning not so much in relation to a possible audience but in the fact of having been conceived and, along the way, realized.
The practice of nomadism and the experimental technique bring with themselves a sense of displacement and can not be reduced only to the post-production phase; they are rather a way of rethinking the production constantly changing point of view.
According to an approach in motion the artist researches, documents and experiences progressively different conceptions of reality that result in the final appropriation of time within the experience of space. – G.matta
Thanks to The Artist for pics and info