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GORGO

2501 – New Mural at MURAL Festival 2014

Dopo le recenti incursioni in Mongolia (Covered), il nostro 2501 si è spostato a Montreal in Canada come uno dei grandi ospiti per questa nuova edizione dell’eccellente MURAL Festival la rassegna urbana che tanto ci aveva impressionato alla sua prima incarnazione.

L’identità dei lavori di 2501 è da sempre sospesa tra una visione prettamente mistica ed onirica ad una maggiormente emotiva ed istintiva destinata a scuotere ed a pizzicare le corde interiori di chi osserva. Emerge in tal senso una particolare mistura che si alimenta per mezzo di un continuo equilibrio, il bianco ed il nero negli interventi dell’interprete si inseguono, si rincorrono andando a tracciare percorsi e figure di volta in volta nuovi e differenti, laddove al suo interno si inserisce il color oro che rappresenta la terza identità, quella più terrena in una trama profonda e coinvolgente. Questo gioco ambivalente si sviluppa attraverso le iconiche linee nere e sinuose che, in sovrapposizione con il background bianco, vanno a tracciare il percorso scelto dall’interprete oppure ad inglobare letteralmente tutta la superficie di lavoro mutandone l’aspetto e l’assetto finale.

Proseguendo il suo peculiare discorso astratto, 2501 torna al lavoro andando a raccogliere tutti gli sviluppi visivi raggiunti proprio attraverso la sua ultima esperienza asiatica, è innegabile infatti come l’impostazione grafica di questo suo ultimo lavoro veda al suo interno uno sviluppo di forme ed elementi ancora una volta inediti, una maggiore concentrazione di elementi in total black, attimi in cui la pittura si fa più ‘sporca’ passando infine per forme e figure decisamente più incisive, come la serie di punte che fanno capolino nella parte sinistra e più alta del lavoro. Andando quindi a lasciare inalterate le basi del proprio percorso artistico, l’autore qui va ad apportare alcune modifiche sostanziali con accorgimenti ed inserimenti letteralmente di rilievo. Il manto centrale dell’opera è come sempre affidato ad una trama intricata e sinuoso che si muove silenziosa su tutto il grande spazio a disposizione, all’interna della stessa però ritroviamo elementi e configurazione che da una parte simulano aspetti tridimensionali, con immersioni ed emersioni di vario tipo, e dall’altra accolgono forme e figure del tutto nuove con gli elementi che si incastrano e si intersecano tra di loro andando a formare una figura decisamente più incisiva ed impattante. Il livello di dettagli in questo caso è assolutamente incredibile e ci spinge una volta in più ad osservare più volte il risultato finale per svelare nuove figure e forme dapprima celate, ci invoglia a seguirne lo sviluppo l’interprete con veri e propri giochi di livello, ed astrazioni che eludono la nostra percezione andando ad alimentare un intricatissima trama visiva.

In questo senso quindi quest’ultima opera dell’artista rappresenta ancora una volta motivo di interesse da parte nostra, ci mostra gli sviluppi di un approccio altamente misto tra istinto e ragione catapultandoci all’interno di un universo percettivo ed emotivo forte e profondo all’interno del quale amiamo perderci, tra gli equilibri cromatici e gli inneschi di forme e figure differenti rimaniamo quindi ancora una volta letteralmente a bocca aperta.

Non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento, dateci un occhiata e restate sintonizzati, prossima tappa Los Angeles per l’apertura del prossimo solo show dell’interprete all’interno degli spazi della Soze Gallery.

Thanks to The Artist for The Pics

2501 – New Mural at MURAL Festival 2014

Dopo le recenti incursioni in Mongolia (Covered), il nostro 2501 si è spostato a Montreal in Canada come uno dei grandi ospiti per questa nuova edizione dell’eccellente MURAL Festival la rassegna urbana che tanto ci aveva impressionato alla sua prima incarnazione.

L’identità dei lavori di 2501 è da sempre sospesa tra una visione prettamente mistica ed onirica ad una maggiormente emotiva ed istintiva destinata a scuotere ed a pizzicare le corde interiori di chi osserva. Emerge in tal senso una particolare mistura che si alimenta per mezzo di un continuo equilibrio, il bianco ed il nero negli interventi dell’interprete si inseguono, si rincorrono andando a tracciare percorsi e figure di volta in volta nuovi e differenti, laddove al suo interno si inserisce il color oro che rappresenta la terza identità, quella più terrena in una trama profonda e coinvolgente. Questo gioco ambivalente si sviluppa attraverso le iconiche linee nere e sinuose che, in sovrapposizione con il background bianco, vanno a tracciare il percorso scelto dall’interprete oppure ad inglobare letteralmente tutta la superficie di lavoro mutandone l’aspetto e l’assetto finale.

Proseguendo il suo peculiare discorso astratto, 2501 torna al lavoro andando a raccogliere tutti gli sviluppi visivi raggiunti proprio attraverso la sua ultima esperienza asiatica, è innegabile infatti come l’impostazione grafica di questo suo ultimo lavoro veda al suo interno uno sviluppo di forme ed elementi ancora una volta inediti, una maggiore concentrazione di elementi in total black, attimi in cui la pittura si fa più ‘sporca’ passando infine per forme e figure decisamente più incisive, come la serie di punte che fanno capolino nella parte sinistra e più alta del lavoro. Andando quindi a lasciare inalterate le basi del proprio percorso artistico, l’autore qui va ad apportare alcune modifiche sostanziali con accorgimenti ed inserimenti letteralmente di rilievo. Il manto centrale dell’opera è come sempre affidato ad una trama intricata e sinuoso che si muove silenziosa su tutto il grande spazio a disposizione, all’interna della stessa però ritroviamo elementi e configurazione che da una parte simulano aspetti tridimensionali, con immersioni ed emersioni di vario tipo, e dall’altra accolgono forme e figure del tutto nuove con gli elementi che si incastrano e si intersecano tra di loro andando a formare una figura decisamente più incisiva ed impattante. Il livello di dettagli in questo caso è assolutamente incredibile e ci spinge una volta in più ad osservare più volte il risultato finale per svelare nuove figure e forme dapprima celate, ci invoglia a seguirne lo sviluppo l’interprete con veri e propri giochi di livello, ed astrazioni che eludono la nostra percezione andando ad alimentare un intricatissima trama visiva.

In questo senso quindi quest’ultima opera dell’artista rappresenta ancora una volta motivo di interesse da parte nostra, ci mostra gli sviluppi di un approccio altamente misto tra istinto e ragione catapultandoci all’interno di un universo percettivo ed emotivo forte e profondo all’interno del quale amiamo perderci, tra gli equilibri cromatici e gli inneschi di forme e figure differenti rimaniamo quindi ancora una volta letteralmente a bocca aperta.

Non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento, dateci un occhiata e restate sintonizzati, prossima tappa Los Angeles per l’apertura del prossimo solo show dell’interprete all’interno degli spazi della Soze Gallery.

Thanks to The Artist for The Pics