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Zilda – “La Chevelure” New Piece in Napoli

Dopo alcune settimane di silenzio ecco finalmente tornare al lavoro il grande Zilda, ancora Napoli, ancora il Cortile di Santa Chiara come palcoscenico ideale per le sue splendide divagazioni poetiche che vanno questa volta a cogliere e raffigurare una poesia di Charles Baudelaire.

L’allestimento scenico, così come le sensazioni del momento, le emozioni che trasudano alcuni luoghi, rappresentano il vero stimolo per il lavoro di Zilda non si tratta quindi di una ricerca affamata di spot da coprire ma piuttosto un lento e cosciente divenire per le strade, gli anfratti ed i vicoli della sua Napoli, tra i dannamenti, le storie e le vicissitudini di una città che respira con i suoi cittadini e che riesce a regalare panorami ed immagini uniche. Da questi stimoli visivi l’interprete trae l’ispirazione per le sue opere ed è qui che va a svilupparsi un nuovo ambiente, un terreno fertile per il divagare di immagini dal forte sapore classico, dall’indole antica eppure così dannatamente attuale che si intrecciano con la vita di chi ci capita davanti, istanti raccolti in una pittura evocativa che attaccate su parete, scrutano e sedimentano sensazioni, emozioni e sentimenti aprendo un contatto raro e dirompente con l’osservatore, le perle dell’artista vanno così ad incastonarsi all’interno del tessuto cittadino quasi celate, nascoste ed in attesa di essere scoperte. Il carattere riflessivo permea gli interventi di Zilda spingendo chi osserva ad indagare sugli effettivi significati che questi spiriti ed ombre classiche portano con loro, sugli aspetti che li legano alla vita moderna in una sorta di apparizione dal forte sapore mistico ed al contempo onirico.

Raccogliendo appieno ed ancora una volta tutte queste sensazioni e incipit tematici Zilda propone un lavoro che sa in parte di inedito, non nuovo a raffigurazioni di nudo per la “La Chevelure”, è l’interprete stesso ad elaborare il corpo della fanciulla andando a cogliere quelli che sono gli aspetti della omonima poesia di Charles Baudelaire in una rivisitazione e rappresentazioni quindi che si fa quindi personale discostandosi dalle rievocazioni di opere antiche, mantenendone comunque l’impronta e l’aspetto prettamente visivo.

Nient’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una ricca serie di scatti con tutti i dettagli del caso accompagnati come sempre da alcune immagini durante le fasi di realizzazione del lavoro, dateci un occhiata, siamo certi che non mancherete di apprezzare.

“Andrò laggiù dove colmi di linfa, albero e uomo godono al calore dei climi.
Siate, forti trecce, l’onda che mi trascina!
Mare d’ebano, possiedi il sogno meraviglioso di vele, di vogatori, di bandiere e di alberi.” – Charles Baudelaire

Pics by The Artist

Zilda – “La Chevelure” New Piece in Napoli

Dopo alcune settimane di silenzio ecco finalmente tornare al lavoro il grande Zilda, ancora Napoli, ancora il Cortile di Santa Chiara come palcoscenico ideale per le sue splendide divagazioni poetiche che vanno questa volta a cogliere e raffigurare una poesia di Charles Baudelaire.

L’allestimento scenico, così come le sensazioni del momento, le emozioni che trasudano alcuni luoghi, rappresentano il vero stimolo per il lavoro di Zilda non si tratta quindi di una ricerca affamata di spot da coprire ma piuttosto un lento e cosciente divenire per le strade, gli anfratti ed i vicoli della sua Napoli, tra i dannamenti, le storie e le vicissitudini di una città che respira con i suoi cittadini e che riesce a regalare panorami ed immagini uniche. Da questi stimoli visivi l’interprete trae l’ispirazione per le sue opere ed è qui che va a svilupparsi un nuovo ambiente, un terreno fertile per il divagare di immagini dal forte sapore classico, dall’indole antica eppure così dannatamente attuale che si intrecciano con la vita di chi ci capita davanti, istanti raccolti in una pittura evocativa che attaccate su parete, scrutano e sedimentano sensazioni, emozioni e sentimenti aprendo un contatto raro e dirompente con l’osservatore, le perle dell’artista vanno così ad incastonarsi all’interno del tessuto cittadino quasi celate, nascoste ed in attesa di essere scoperte. Il carattere riflessivo permea gli interventi di Zilda spingendo chi osserva ad indagare sugli effettivi significati che questi spiriti ed ombre classiche portano con loro, sugli aspetti che li legano alla vita moderna in una sorta di apparizione dal forte sapore mistico ed al contempo onirico.

Raccogliendo appieno ed ancora una volta tutte queste sensazioni e incipit tematici Zilda propone un lavoro che sa in parte di inedito, non nuovo a raffigurazioni di nudo per la “La Chevelure”, è l’interprete stesso ad elaborare il corpo della fanciulla andando a cogliere quelli che sono gli aspetti della omonima poesia di Charles Baudelaire in una rivisitazione e rappresentazioni quindi che si fa quindi personale discostandosi dalle rievocazioni di opere antiche, mantenendone comunque l’impronta e l’aspetto prettamente visivo.

Nient’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una ricca serie di scatti con tutti i dettagli del caso accompagnati come sempre da alcune immagini durante le fasi di realizzazione del lavoro, dateci un occhiata, siamo certi che non mancherete di apprezzare.

“Andrò laggiù dove colmi di linfa, albero e uomo godono al calore dei climi.
Siate, forti trecce, l’onda che mi trascina!
Mare d’ebano, possiedi il sogno meraviglioso di vele, di vogatori, di bandiere e di alberi.” – Charles Baudelaire

Pics by The Artist