NO POVERTY: Il murale di Zed1 a Torino sulla povertà
La Città di Torino in collaborazione con Lavazza ha deciso di coinvolgere 17 artisti urbani per la realizzazione di altrettanti murales in città. A ciascun artista il compito di reinterpretare i Global Goals delle Nazioni Unite attraverso il proprio e personale stile pittorico.
I Global Goals for sustainable development (Obiettivi di sviluppo sostenibile) sono un insieme di obiettivi promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per il futuro dello sviluppo internazionale. Si tratta di 17 traguardi da raggiungere entro il 2030 tra cui figurano: sconfiggere la fame, garantire una vita sana e un istruzione a chiunque, concretizzare la parità di genere e sconfiggere la povertà.
Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo non è soltanto una questione economica, o almeno non direttamente. Questa può infatti presentarsi attraverso differenti forme e cause scatenanti come le guerre, la fame, l’accesso limitato ad un’istruzione adeguata, le condizioni sociali o culturali, la discriminazione o la mancanza di partecipazione nei processi decisionali. Durante il 2014, 42.000 persone al giorno hanno abbandonato la propria casa a causa di conflitti. Oggi circa 836 milioni di esseri umani vivono ancora in condizioni di estrema povertà, specialmente nei paesi Africani e in quelli dell’Asia meridionale.
La povertà è un tema complesso e ricco di sfaccettature, in NO POVERTY Zed1 ha quindi scelto di non creare una composizione didascalica ma di proporre anzi un opera che avesse bisogno di una lettura approfondita. La pittura, ricca di spunti e di chiavi di interpretazione, tocca infatti tematiche differenti attraverso i consueti toni poetici dell’artista.
Il sole splendente che filtra le nuvole illumina un portafoglio ricolmo di terra dove affiora un bocciolo/personaggio che porta con sé una moneta, una casa e del pane, al contrario delle zone d’ombra dove i fiori appassiscono in un terreno sterile.
Le nuvole rappresentano la guerra, la fame, lo sfruttamento, l’inquinamento, la corruzione e le malattie attraverso diverse rielaborazioni. Ad esempio la corruzione è tratteggiata come un uomo in passamontagna che stringe una valigetta piena di soldi, la mancanza di un’istruzione adeguata diventa un libro rotto, un mitra e del filo spinato rappresentano la guerra e la prigionia, la malasanità è un cartello cadente della croce rossa, così come un palazzo diroccato diventa il simbolo della mancanza di un’abitazione, un rastrello rotto la mancanza di mezzi ed un barile di petrolio per l’inquinamento.
Le mani che sorreggono il portafoglio sono le stesse che si preoccupano di allontanare le nuvole sottolineando come soltanto l’azione consapevole dell’uomo può portare ad un reale cambiamento di rotta.