ZED1 explores personal emotions in two new murals
Due nuove pitture realizzata da ZED1 a San Gavino Monreale in Sardegna e Carpi, entrambe caratterizzate da una riflessione su specifiche emozioni personali.
Elemento di spicco delle produzioni di ZED1 risiede nella capacità dell’artista di intercettare e veicolare in modo profondo ed efficace, tutti quei temi e spunti legati alla società moderna ed in particolare all’essere umano. L’interprete si muove agilmente tra una analisi di tutte quelle contraddizioni che stanno accompagnando questo particolare momento storico, e la grande mole di sfaccettature emotive e psicologiche che caratterizzano ciascuno di noi. Lo sviluppo di questi temi passa per una forte, rimarcata e personale componente pittorica, le riflessioni vengono affrontate dall’autore attraverso metafore visive congeniali al tema dell’intervento, con l’obbiettivo di stimolare una identificazione ed immedesimazione nel passante casuale o di chi semplicemente osserva le sue produzioni. La quotidianità, l’esistenza fatta di scelte giuste e sbagliate, le incertezze e le difficoltà, diventano lo specchio di tutte quelle complessità emotive che caratterizzano la vita di tutti giorni. In queste due ultime pitture ZED1 intercetta ancora una volta questi aspetti esistenziali e personali, tratteggiando attraverso il personale immaginario due differenti stati emotivi.
Realizzata a San Gavino Monreale in Sardegna, “Cercarsi negli altri” riflette sull’esigenza di trovare qualcuno come noi. La pittura affronta il tema della solitudine, riflettendo quella sensazione che si prova tutte le volte che ci sentiamo isolati e circondati da persone che non ci somigliano. Il personaggio turchese, non trovando un proprio simile, arriva a mettere i poster raffigurati il proprio stesso volto in faccia ad altri characters totalmente differenti da lui.
“Quella città troppo stretta” è invece il titolo della pittura realizzata a Carpi. Qui ZED1 sceglie di interagire profondamente con le peculiarità della superfice di lavoro, lavorando attraverso corposi effetti di profondità e tridimensionalità. L’intervento affronta la sensazione di sentirsi imprigionato nella propria città e nei propri desideri, quella voglia di cambiare luogo e trovare quello più adatto a noi stessi. Protagonista dell’opera un gigantesco personaggio letteralmente schiacciato tra due palazzi. La ventiquattrore del character contiene all’interno un misero pasto, una mela ed un tramezzino, fogli di lavoro e bollette che rappresentano la routine che tutti viviamo. Nella parte alta della pittura vediamo infine un tucano intento a donare alla figura una conchiglia, simbolo dell’esotico e del sogno di una vita distante dall’ambiente metropolitano da cui il protagonista è schiacciato.
Ad accompagnare il nostro testo una ricca galleria di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima pittura, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per scoprire tutti i prossimi spostamenti dell’artista.
Thanks to The Artist for The Pics
First mural pics by Toto Casu