Vesod – New Mural for Street Alps Festival 2014
A distanza di qualche settimana torniamo nuovamente a Pinerolo dove i ragazzi dell’ottimo Street Alps Festival per la loro rassegna hanno ospitato il grande Vesod che ha da poco terminato questa sensazionale e gigantesca nuova parete.
La rassegna organizzata dagli amici di MissionToArt presenta quindi un nuovo ospite di spessore, uno degli artisti più interessanti della nostra scena, catalizzando il particolare percorso dello stesso verso la precisa tematica che accompagna il Festival. Ancora una volta quindi torniamo ad affrontare temi legati alla resistenza Piemontese, alla guerra ed alle storie che hanno caratterizzato queste terre, con Vesod, a differenza dell’intervento di Axel Void che centrava un particolare storia legata alle battaglie riproponendo su parete l’immagine di una vecchia fotografia (Covered), l’argomento cardine è piuttosto la liberazione. In senso più approfondito l’interprete concentra i propri sforzi sviscerando un opera che racchiude una riflessione ed un indagine sulle costrizione dell’uomo moderno.
Per sviluppare questa sua ultima fatica Vesod attinge da tutto il suo peculiare percorso visivo, osservando i suoi interventi emerge una forte idea di scomposizione delle forme per mezzo di un approccio tipicamente geometrica ma che al contempo riesce a celare ed a far emerge silhouette forme e figure umane, i tratti del viso, del corpo, delle braccia che vanno ad intersecarsi creando forme e configurazioni differenti. Questo variegata e precisa direzione stilistica è supportata da una trama cromatica ricchissima di dettagli ed atta proprio a rimarcare la profondità delle figure proposte accompagnando lo spettatore tra le differenti caratterizzazioni delle sezioni proposte. Si tratta quindi di due percorsi differenti ed intrinsecamente legati tra di loro, da una parte quello innescato dalla fitta trama geometrica che l’artista sviscera su tutto lo spazio a disposizione, dall’altra invece la profondità delle figure e delle forme, accentuate proprio da una tratto diretto ed intenso che guida lo spettatore all’interno delle profondità emotive e nei temi suggeriti dall’intervento stesso.
Da questi spunti si erge quest’ultima fatica dell’interprete, il lavoro raffigura un individuo intrappolato in una gabbia mentre viene letteralmente liberato dalla forza del vento. Poggiato su una fortissima influenza tridimensionale l’intervento innesca una grande sensazione di movimento perpetuo con il corpo dell’uomo chiuso in gabbia che va a spezzarsi ed ad accompagnare le foglie spazzate dal vento. La sensazione osservando la grande intensità dei dettagli raffigurati e quella di trovarsi di fronte ad una sorta di trasfigurazione il cui il corpo del soggetto va mano a mano, con le sferzate di vento, a prendere la forma di foglie, liberandosi in questo modo dalla prigionia della propria gabbia.
Non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad una ricca e bella serie di scatti con i dettagli dell’intervento completato, ancora una volta il consiglio è quello di darci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete infatti di apprezzare il grande impatto dell’opera nonché la sua forte connotazione tematica.
Thanks to The Festival for The Pics