Ufocinque and Werther – “Cosmogonia” Show (Recap)
Ufocinque e Werther tornano a collaborare in “Cosmogonia”, bel duo show da poco aperto all’interno degli spazi della HulaHoop Gallery di Torino.
Sebbene portino avanti percorsi differenti, Ufocinque e Werther dopo il bel exploit per Cheap Festival (Covered), tornano a collaborare in uno show che traccia i punti di contatto di entrambi gli universi estetici dei due autori, non fermandosi unicamente alla comune scelta di lavorare in bianco e nero.
L’uguale fascinazione per l’antico, la tecnica da simil miniaturista che così fortemente sta influenzando le produzioni di Ufocinque, e la particolare attrazione per le immagini e le icone appartenenti al passato o comunque all’immaginario collettivo, di Werther, unisce ora i due interpreti.
Lo show pone entrambi gli autori Italiani di fronte ad una riflessione sulla storia e sui miti, innescando un percorso in cui elementi antichi e medioevali, vanno ad intrecciarsi con stimoli appartenenti al contemporaneo. Approfondendo è un percorso di riflessione sul quotidiano attraverso strumenti remoti, che proprio per la loro natura, risultano capaci di proporre una dimensione del quotidiano non più piatta, ma bensì legata alla circolarità dello spazio e del tempo.
Cosmogonia nasce quindi come percorso alchemico circolare, di costruzione e crescita che raccoglie dal passato e dalla realtà, dalla quale si sposta per raggiungere uno ‘spazio’ maggiormente introspettivo, personale ed emozionale.
Si parte con un tavolo da falegname intrecciato con oggetti e ricordi di vita dei due autori, si continua con la generazione di opere direttamente interconnesse con il subconscio. Giungiamo a lighbox, con i paesaggi e personaggi scaturiti dall’immaginario dei due artisti. Si conclude con il black book cosmogonia, la sublimazione all’ora partendo dal piombo, in una personale analogia misteriosa ed esoterica con la vita ed il percorso che noi tutti compiamo.
HulaHoop Gallery
Via Rocciamelone, 7
10143 Torino
Thanks to The Artists for The Pics
Pics by Stefano Guastella