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Truly Design – “Minotaur” at Burning Giraffe Art Gallery

A distanza di tempo torniamo con piacere ad approfondire il lavoro dei Truly Design, il collettivo italiano ha infatti da poco terminato di dipingere questo nuovo intervento anamorfico all’interno degli spazi della Burning Giraffe Art Gallery di Torino.

E’ l’opportunità per tornare ad approfondire il lavoro del collettivo Torinese attraverso un nuovo ed iconico intervento capace ancora una volta di sviluppare spunti e tematiche differenti. Composto da Rems182, Mauro149, Mach505, Ninja1, il lavoro dei Truly Design appare sfaccettato ed eterogeneo proprio in funzione delle differenti anime stilistiche che compongo il gruppo. Al tempo stesso questi lavori combinati vengono realizzati dagli interpreti attraverso una spiccata interazione con gli spazi. Una pittura anamorfica quindi, capace di essere letta unicamente in uno specifico punto andando quindi ad utilizzare gli spazi e le architetture in modo certamente inconsueto.

Come ci spiegano gli stessi autori, la scelta di raffigurare questo famoso personaggio mitologico, sta tutta nella personale riflessione portata qui in dote proprio con questa loro ultima fatica. Dal titolo “Minotaur”, l’intervento, come si evince dal titolo, vede gli interpreti dipingere un grande Minotauro di colore viola all’interno degli spazi della galleria Torinese. Metà uomo, metà bestia, la figura prende vita nelle arcate così come attraverso pareti ed il soffitto, che divengono quindi la superficie della sua presenza.

La scelta non è affatto casuale, si tratta infatti di un intervento che vuole essere una rappresentazione dell’essere umano legato in particolare alla città di Torino. Il simbolo cittadino è proprio il toro e, esattamente come il minotauro che viveva rinchiuso all’interno di un labirinto, anche l’uomo moderno ha nella città il suo personale labirinto e prigione.

I Truly Design sviluppano una profonda analogia quindi, rapportando l’essere umano alla figura mitologica. Il labirinto rappresenta la città, ma al tempo stesso, donando alla figura una posa dinamica, sembra quasi che la stessa sia intenta a spiccare un salto od una corsa. Gli autori vogliono sottolineare come in tutti noi sia insito un istinto alla libertà. Esattamente come il minotauro cerca di evadere dalla sua prigione, anche l’essere umano tenta di trovare il proprio giusto posto nel mondo.

Il risultato finale è quindi un opera capace di raccogliere differenti stimoli e tematiche, gli interpreti analizzano, attraverso il paragone tra la figura mitologica e l’uomo moderno, la situazione di quest’ultimo, della cattedrali di cemento che l’essere umano ha costruito ed in cui si è chiuso, il senso di libertà che da sempre caratterizza l’uomo e che lo porta a voler evadere da questa realtà.

Null’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto alle immagini in calce al nostro testo con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro degli interpreti.

Thanks to The Artist for The Pics

Truly Design – “Minotaur” at Burning Giraffe Art Gallery

A distanza di tempo torniamo con piacere ad approfondire il lavoro dei Truly Design, il collettivo italiano ha infatti da poco terminato di dipingere questo nuovo intervento anamorfico all’interno degli spazi della Burning Giraffe Art Gallery di Torino.

E’ l’opportunità per tornare ad approfondire il lavoro del collettivo Torinese attraverso un nuovo ed iconico intervento capace ancora una volta di sviluppare spunti e tematiche differenti. Composto da Rems182, Mauro149, Mach505, Ninja1, il lavoro dei Truly Design appare sfaccettato ed eterogeneo proprio in funzione delle differenti anime stilistiche che compongo il gruppo. Al tempo stesso questi lavori combinati vengono realizzati dagli interpreti attraverso una spiccata interazione con gli spazi. Una pittura anamorfica quindi, capace di essere letta unicamente in uno specifico punto andando quindi ad utilizzare gli spazi e le architetture in modo certamente inconsueto.

Come ci spiegano gli stessi autori, la scelta di raffigurare questo famoso personaggio mitologico, sta tutta nella personale riflessione portata qui in dote proprio con questa loro ultima fatica. Dal titolo “Minotaur”, l’intervento, come si evince dal titolo, vede gli interpreti dipingere un grande Minotauro di colore viola all’interno degli spazi della galleria Torinese. Metà uomo, metà bestia, la figura prende vita nelle arcate così come attraverso pareti ed il soffitto, che divengono quindi la superficie della sua presenza.

La scelta non è affatto casuale, si tratta infatti di un intervento che vuole essere una rappresentazione dell’essere umano legato in particolare alla città di Torino. Il simbolo cittadino è proprio il toro e, esattamente come il minotauro che viveva rinchiuso all’interno di un labirinto, anche l’uomo moderno ha nella città il suo personale labirinto e prigione.

I Truly Design sviluppano una profonda analogia quindi, rapportando l’essere umano alla figura mitologica. Il labirinto rappresenta la città, ma al tempo stesso, donando alla figura una posa dinamica, sembra quasi che la stessa sia intenta a spiccare un salto od una corsa. Gli autori vogliono sottolineare come in tutti noi sia insito un istinto alla libertà. Esattamente come il minotauro cerca di evadere dalla sua prigione, anche l’essere umano tenta di trovare il proprio giusto posto nel mondo.

Il risultato finale è quindi un opera capace di raccogliere differenti stimoli e tematiche, gli interpreti analizzano, attraverso il paragone tra la figura mitologica e l’uomo moderno, la situazione di quest’ultimo, della cattedrali di cemento che l’essere umano ha costruito ed in cui si è chiuso, il senso di libertà che da sempre caratterizza l’uomo e che lo porta a voler evadere da questa realtà.

Null’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto alle immagini in calce al nostro testo con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro degli interpreti.

Thanks to The Artist for The Pics