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SZ ZS – New Pieces for CHEAP Green Project

Con questo nuovo lavoro del duo SZ ZS, Continuiamo a seguire gli sviluppi di CHEAP Green progetto satellite dell’omonimo Festival Bolognese che in attesa del inizio della rassegna madre, chiude così la sua prima tranche di interventi.

Come detto CHEAP Green nasce con l’idea anzitutto di una riappropriazione artistica degli spazi pubblici, le aree del centro storico di Bologna con le sue tabelle affissive oramai in disuso vengono quindi utilizzate per portare avanti temi e riflessioni importanti. La rassegna fa infatti a sviluppare una forte sensibilizzazione, per mezzo appunto delle bacheche, verso il concetto di Green, uno stile di vita sostenibile alimentato dalla tutela del verde, dal riciclo e dall’utilizzo di energie rinnovabili ed a basso impatto ambientale.

Come più volte abbiamo avuto modo di vedere il lavoro degli SZ ZS poggia le sue solide basi sull’utilizzo della carta, in particolare il duo Italiano ha sviluppato un dinamico e preciso approccio visivo attraverso il quale porta avanti una forte interazione con gli spazi ed imbastendo un altrettanto caratteristico dialogo con gli spettatori ed i passanti. Nell’idea degli artisti risiede la volontà di approcciarsi alla strada attraverso l’immagine di un ragazzo, il Paperboy viene però stampato su una griglia composita di foglia A4 dove gli stessi interpreti si divertono a assemblare, eliminare o mischiare le sezioni del corpo in relazione all’immagine ed alla location dove il soggetto viene incollato. Sebbene possa sembrare un limite, l’idea invece risulta assolutamente coinvolgente e peculiare, attraverso i differenti mash-up assistiamo ad un rapporto tra le azioni impresse sulla carta, le scenografia, gli spot con le loro peculiarità architettoniche ed in finale le differenti sezioni del corpo che vengono disposte proprio per alimentare un perfetto equilibrio visivo.

Esattamente come per il precedente elaborato, anche qui è stato chiesto agli SZ ZS di lavorare ad un progetto site specific che avesse come tema centrale appunto l’idea di green, il duo si è quindi impegnato con un nuovo lavoro che ha come epicentro la zona universitaria, cuore del centro storico, dove gli interpreti sono messi al lavoro sulle 52 bacheche affissive in via Zamboni, via San Giacomo, piazza di Porta San Donato. Il lavoro portato per la rassegna si discosta in parte da quelle che sono le caratteristiche affissioni del duo, i due artisti hanno infatti dapprima fotografato ogni bacheca prima di metterci mano – noterete come si intravedano le immagini con le locandine zeppe di affissioni abusive – per poi collocare nel livello più alto dell’immagini una serie di dati scritti in verde accesso. Le scritte riportano il calcolo dell’impatto sull’ambiente derivato dalla stampa di tutti i 52 poster, tutti realizzati attraverso il tool disponibile online utilizzato dagli ambientalisti di Greenpeace, in un rapporto che attraverso le immagini e le scritte mette a rapporto il progetto dei due interpreti con le precedenti affissioni e che spinge nuovamente verso una riflessione sul verde, sulla sostenibilità e sull’inquinamento ma soprattutto sull’impatto che anche un poster di carta può avere all’interno dell’ambiente.

In attesa di vedere al lavoro gli artisti selezionati con l’Open Call e Hyuro che concluderanno l’esperienza del progetto, vi lasciamo alle immagini che ripercorrono le fasi di realizzazione di questa nuovo lavoro firmato dal duo certi che non mancherete di apprezzare, dateci un occhiata e se volete approfondire QUI trovate il precedente lavori di Paper Resistence.

SZ ZS – New Pieces for CHEAP Green Project

Con questo nuovo lavoro del duo SZ ZS, Continuiamo a seguire gli sviluppi di CHEAP Green progetto satellite dell’omonimo Festival Bolognese che in attesa del inizio della rassegna madre, chiude così la sua prima tranche di interventi.

Come detto CHEAP Green nasce con l’idea anzitutto di una riappropriazione artistica degli spazi pubblici, le aree del centro storico di Bologna con le sue tabelle affissive oramai in disuso vengono quindi utilizzate per portare avanti temi e riflessioni importanti. La rassegna fa infatti a sviluppare una forte sensibilizzazione, per mezzo appunto delle bacheche, verso il concetto di Green, uno stile di vita sostenibile alimentato dalla tutela del verde, dal riciclo e dall’utilizzo di energie rinnovabili ed a basso impatto ambientale.

Come più volte abbiamo avuto modo di vedere il lavoro degli SZ ZS poggia le sue solide basi sull’utilizzo della carta, in particolare il duo Italiano ha sviluppato un dinamico e preciso approccio visivo attraverso il quale porta avanti una forte interazione con gli spazi ed imbastendo un altrettanto caratteristico dialogo con gli spettatori ed i passanti. Nell’idea degli artisti risiede la volontà di approcciarsi alla strada attraverso l’immagine di un ragazzo, il Paperboy viene però stampato su una griglia composita di foglia A4 dove gli stessi interpreti si divertono a assemblare, eliminare o mischiare le sezioni del corpo in relazione all’immagine ed alla location dove il soggetto viene incollato. Sebbene possa sembrare un limite, l’idea invece risulta assolutamente coinvolgente e peculiare, attraverso i differenti mash-up assistiamo ad un rapporto tra le azioni impresse sulla carta, le scenografia, gli spot con le loro peculiarità architettoniche ed in finale le differenti sezioni del corpo che vengono disposte proprio per alimentare un perfetto equilibrio visivo.

Esattamente come per il precedente elaborato, anche qui è stato chiesto agli SZ ZS di lavorare ad un progetto site specific che avesse come tema centrale appunto l’idea di green, il duo si è quindi impegnato con un nuovo lavoro che ha come epicentro la zona universitaria, cuore del centro storico, dove gli interpreti sono messi al lavoro sulle 52 bacheche affissive in via Zamboni, via San Giacomo, piazza di Porta San Donato. Il lavoro portato per la rassegna si discosta in parte da quelle che sono le caratteristiche affissioni del duo, i due artisti hanno infatti dapprima fotografato ogni bacheca prima di metterci mano – noterete come si intravedano le immagini con le locandine zeppe di affissioni abusive – per poi collocare nel livello più alto dell’immagini una serie di dati scritti in verde accesso. Le scritte riportano il calcolo dell’impatto sull’ambiente derivato dalla stampa di tutti i 52 poster, tutti realizzati attraverso il tool disponibile online utilizzato dagli ambientalisti di Greenpeace, in un rapporto che attraverso le immagini e le scritte mette a rapporto il progetto dei due interpreti con le precedenti affissioni e che spinge nuovamente verso una riflessione sul verde, sulla sostenibilità e sull’inquinamento ma soprattutto sull’impatto che anche un poster di carta può avere all’interno dell’ambiente.

In attesa di vedere al lavoro gli artisti selezionati con l’Open Call e Hyuro che concluderanno l’esperienza del progetto, vi lasciamo alle immagini che ripercorrono le fasi di realizzazione di questa nuovo lavoro firmato dal duo certi che non mancherete di apprezzare, dateci un occhiata e se volete approfondire QUI trovate il precedente lavori di Paper Resistence.