Sixe Paredes – “El Espíritu de la Montaña” at Alice Gallery (Recap)
Ospitata negli spazi della Alice Gallery di Bruxelles, “El Espíritu de la Montaña” è il titolo dell’ultima mostra del grande Sixe Paredes.
A distanza di dieci anni dalla prima, questa seconda mostra allestita dalla Alice Gallery, è una nuova opportunità per un immersione cosciente all’interno del particolare universo pittorico dell’artista Spagnolo.
Nel corso del tempo Sixe Paredes ha approfondito la sua conoscenza delle arti primitive, intrecciando il proprio lavoro a tutte quegli archetipi legati all’inconscio collettivo, presenti in nei miti e racconti di molte culture. Questa particolare direzione ha spinto l’autore a distanziarsi dai percorsi canonici dell’arte, cercando l’ispirazione e lasciandosi influenzare da tutte quelle tracce di civiltà antiche e culti ancestrali fortemente legati alla natura.
La natura appare quindi come principale protagonista, ma non attraverso una mera rappresentazione, quanto piuttosto per mezzo di un filtro altamente personale in grado di sottolinearne il legame totalizzante con l’essere umano. Per l’artista la montagna ad esempio assume un valore sacro e magico, una sorta di punto di partenza per la trascendenza.
La volontà di approfondire tutti quegli archetipi simbolici, quei miti e quei misteri comuni a molte culture antiche, ha spinto Sixe Paredes ad esplorare e viaggiare. È in particolare il suo viaggio in Perù però ad aver rappresentato un passo fondamentale ed importanti per l’artista. L’interprete ha avuto modo di apprendere alcune tecniche antiche, lavorando ad esempio con la ceramica e con il tessile, ampliando la propria espressione artistica e conoscenza umanistica.
In “El Espíritu de la Montaña” l’autore condivide la sua particolare fascinazione con la natura. Per Sixe Paredes c’è una forte relazione tra i nostri sentimenti interiori e ciò che ci circonda. Ciò definisce i nostri limiti, la nostra comprensione e il ritmo in cui viviamo la nostra vita dandone infine un senso.
Partendo da questo, lo Spagnolo ha saputo sviluppare un linguaggio visivo altamente personale, legato ad una dimensione naturale. L’idea è quella di proporre un ‘alfabeto’ contemporaneo in grado di porsi come collegamento con tutte quelle misteriose forze esterne che ci uniscono l’uno all’altra. Al tempo stesso la produzione dell’artista mira a stimolare una trascendenza, un elevarsi spiritualmente per abbracciare una coscienza collettiva. Il vertice in questo senso rappresenta il perfetto simbolo, da lì la nostra prospettiva e conoscenza mutano, fino ad elevarsi.
Sixe Paredes vede un mondo connesso dove noi siamo acqua, roccia, vento, dove la natura vive e respira attraverso noi ed il nostro subconscio. L’interprete mira a riallacciare questo legame, producendo un immaginario in grado di scansare la ripetitività e la routine della vita moderna. Tutto ciò avviene attraverso uno studio dell’antico, guardare al passato con coscienza per mutare il presente ed il futuro.
I paesaggi sacri che l’artista evoca sono esistiti nel corso della storia, così come le forme semplici, i colori ed il proto-simbolismo che ne sintetizzano la forma e l’aspetto. Si tratta di una sorta di Futurismo Ancestrale, così viene definito dallo stesso autore, capace di unire passato e futuro, per una società finalmente cosciente ed in totale armonia con la natura, dove l’individuo è cosciente anche esso del suo ruolo collettivo, come parte di un unico grande universo totalmente collegato.
In “El Espíritu de la Montaña”, Sixe Paredes evoca archetipi mitologici ed arcaici tra cielo e terra, giorno e notte, l’acqua ed il vento, gli animali e gli esseri umani, il maschile e il femminile, la vita e la morte. Un patrimonio culturale dominato dal folklore e delle arti primitive, rielaborato attraverso la propria e personale visione.
C’è tempo fino al prossimo 17 di Marzo per andare a darci un occhiata di persona, nel frattempo scrollate giù per dare uno sguardo all’allestimento proposto dal grande interprete Spagnolo.
Alice Gallery
4 rue du pays de Liège
1000 Brussels – Belgium
Thanks to The Gallery for The Pics