Shaka for Memorie Urbane 2015
Proseguiamo il nostro viaggio tra le meraviglie del Memorie Urbane Festival, tra gli artisti ospiti di questa nuova ed esuberante esibizione ritroviamo Shaka, l’interprete Francese ha infatti da poco terminato di dipinger nei giorni scorsi, un nuovo lavoro a Gaeta.
Portando avanti una sintesi visiva personale ed altamente dinamica, Marchal Mithouard aka Shaka, ha saputo sviluppare un percorso peculiare dove lo studio della forma e la sua differente alterazione, incontrano una raffigurazione di soggetti e corpi umani. Con base a Parigi, l’autore Francese rivolge il proprio interesse verso un approccio che ci conduce nell’immaterialità. È infatti fondamentale sottolineare il particolare rapporto che intercorre tra l’artista e la materia, nonché tutte quelle forze e leve capaci di comporre e scomporre la stessa. Attraverso quindi una produzione orientata verso la scultura e la pittura, l’interprete sviluppa un approccio visivo dedito all’utilizzo di elementi geometrici direttamente riconducibili ed influenzati dal precedente percorso come writer.
Il risultato finale è un approccio sensibile, commutato in funzione di una continua volontà sperimentativa, di unificare l’intrecci delle lettere, tipico dei graffiti, con quello delle forme, fino ad imbastire una trama tridimensionale, criptica nell’aspetto eppure assolutamente leggibile nella sua resa finale.
Le opere dell’interprete si presentano intrise di movimento, sono il risultato dell’approfondito studio dell’artista sul corpo umano, sulla dinamica. Gli elementi vengono tratteggiati attraverso linee dinamiche orchestrate da un linguaggio grafico spesso e profondo e capace di strizzare l’occhio ad una sintesi geometrica. In particolare il Francese, pone l’accento sulla bellezza intrinseca del corpo umano, rivelandone le forme, l’estetica attraverso strati e reti materiche. L’impressione è quella di una riproduzione tridimensionale delle differenti pieghe emotive che contraddistinguono ciascuno di noi, una profondità infinità di elementi come analogia di emozioni, fragilità e sentimenti umani.
L’autore vuole sottolineare la fragilità e la complessità della natura umana, attraverso le contraddizioni del suo corpo, evidenziandone gli squilibri, i comportamenti, le emozioni come rabbia ed egoismo. Assistiamo ad un punto di rottura, di sgretolamento, in cui siamo inevitabilmente posti a confronto con noi stessi, a tu per tu con le nostre emozioni ed i nostri sentimenti più reconditi.
Raccogliendo quindi appieno dal personale approccio stilistico, Shaka va ad imbastire una nuova immagine su questa porzione di parete. L’idea è ancora una volta quella di intrecciare una complessa rete di forme ed elementi differenti, armoniosi nel loro aspetto, e capaci, intersecandosi, di dare forma e sostanza ad un nuovo volto.
Null’altro da aggiungere, ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima pittura, dateci un occhiata e restate sintonizzati, nei prossimi giorni proseguiremo il nostro coverage sulla rassegna.
Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Flavia Fiengo