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SBAGLIATO – New Pieces in Forlì

Nei giorni scorsi il team di SBAGLIATO si è spostato a Forlì, qui gli artisti hanno da poco terminato di realizzare due nuovi interventi proseguendo nel portare avanti tutto il particolare immaginario visivo e tematico che da sempre impreziosisce le loro produzioni.

La città come spazio trasversale, elemento imprescindibile di chi come SBAGLIATO lavora in strada ma soprattutto raccoglie dalla stessa, dalle architetture e dalle peculiarità urbane, gli stimoli del proprio stesso approccio. Il legame che intercorre tra gli artisti e la città rappresenta il principio di una produzione legata a doppio filo con la stessa. Gli elementi che compongono l’assetto urbano rappresentano il principale spunto per gli autori che scelgono di raccoglierne la forma e l’aspetto, andando poi a ricollocare questi elementi all’interno di un differente contesto. Questa precisa direzione lavorativa si piega all’esigenza degli autori di riflettere la condizione umana e di come l’essere umano, circondato da cemento, palazzi ed elementi urbani, riesca con difficoltà ad evadere dalla propria stessa esistenza.

L’impatto con gli interventi realizzati dagli autori si sviluppa quindi attraverso differenti direzioni percettive. Anzitutto le opere rappresentano un momento di evasione dalla quotidianità, proiettandoci all’interno di un nuovo e differente piano visivo, special modo gli ultimi lavori che di fatto aprono a nuove e differenti prospettive urbane. Dall’altra elemento portante e avvolgente, è senza dubbio la grande realisticità con la quale gli stessi interpreti stuzzicano lo spettatore od il passante casuale. In questo sta proprio qui la magia delle produzioni degli autori, la capacità di eludere sensazioni e percezioni personali, in favore di stimoli visivi e reali che facilmente riescono a mescolarsi con il panorama cittadino.

Chi si ritrova a contatto con le immagini proposti da SBAGLIATO rimane interrogato. I frammenti visivi raccolti ed opportunamente ricollocati in strada, provocano una frattura all’interno della quale si inseriscono finestre, cornicioni, porte, insenature, colonnati, vetrine e veri e propri varchi, tutto un caleidoscopio di impulsi differenti in grado di commutare l’identità di una parete in funzione di stimolo nuovo e del tutto inaspettato.

Quest’ultima serie di interventi raccoglie perfettamente gli stimoli degli autori, portandone in particolare avanti l’idea di varco visivo. Le due differenti opere, inserite su questa grande parete di mattoni, vanno quindi a squarciare lo spazio tangibile proponendo due aperture inaspettate eppure così perfettamente ed architetturalmente a loro agio all’interno del panorama scelto. Una nuova finzione basata sulla realtà che ci proietta all’interno di un universo ignoto.

Ad accompagnare il nostro testo, una bella e consueta serie di scatto con tutti i dettagli di quest’ultima serie di interventi, mettetevi comodi e dateci un occhiate e restate sintonizzati, presto infatti nuovi aggiornamenti dagli artisti.

Thanks to The Artists for The Pics
Pics by Angelo Jaroszuk Bogasz

SBAGLIATO – New Pieces in Forlì

Nei giorni scorsi il team di SBAGLIATO si è spostato a Forlì, qui gli artisti hanno da poco terminato di realizzare due nuovi interventi proseguendo nel portare avanti tutto il particolare immaginario visivo e tematico che da sempre impreziosisce le loro produzioni.

La città come spazio trasversale, elemento imprescindibile di chi come SBAGLIATO lavora in strada ma soprattutto raccoglie dalla stessa, dalle architetture e dalle peculiarità urbane, gli stimoli del proprio stesso approccio. Il legame che intercorre tra gli artisti e la città rappresenta il principio di una produzione legata a doppio filo con la stessa. Gli elementi che compongono l’assetto urbano rappresentano il principale spunto per gli autori che scelgono di raccoglierne la forma e l’aspetto, andando poi a ricollocare questi elementi all’interno di un differente contesto. Questa precisa direzione lavorativa si piega all’esigenza degli autori di riflettere la condizione umana e di come l’essere umano, circondato da cemento, palazzi ed elementi urbani, riesca con difficoltà ad evadere dalla propria stessa esistenza.

L’impatto con gli interventi realizzati dagli autori si sviluppa quindi attraverso differenti direzioni percettive. Anzitutto le opere rappresentano un momento di evasione dalla quotidianità, proiettandoci all’interno di un nuovo e differente piano visivo, special modo gli ultimi lavori che di fatto aprono a nuove e differenti prospettive urbane. Dall’altra elemento portante e avvolgente, è senza dubbio la grande realisticità con la quale gli stessi interpreti stuzzicano lo spettatore od il passante casuale. In questo sta proprio qui la magia delle produzioni degli autori, la capacità di eludere sensazioni e percezioni personali, in favore di stimoli visivi e reali che facilmente riescono a mescolarsi con il panorama cittadino.

Chi si ritrova a contatto con le immagini proposti da SBAGLIATO rimane interrogato. I frammenti visivi raccolti ed opportunamente ricollocati in strada, provocano una frattura all’interno della quale si inseriscono finestre, cornicioni, porte, insenature, colonnati, vetrine e veri e propri varchi, tutto un caleidoscopio di impulsi differenti in grado di commutare l’identità di una parete in funzione di stimolo nuovo e del tutto inaspettato.

Quest’ultima serie di interventi raccoglie perfettamente gli stimoli degli autori, portandone in particolare avanti l’idea di varco visivo. Le due differenti opere, inserite su questa grande parete di mattoni, vanno quindi a squarciare lo spazio tangibile proponendo due aperture inaspettate eppure così perfettamente ed architetturalmente a loro agio all’interno del panorama scelto. Una nuova finzione basata sulla realtà che ci proietta all’interno di un universo ignoto.

Ad accompagnare il nostro testo, una bella e consueta serie di scatto con tutti i dettagli di quest’ultima serie di interventi, mettetevi comodi e dateci un occhiate e restate sintonizzati, presto infatti nuovi aggiornamenti dagli artisti.

Thanks to The Artists for The Pics
Pics by Angelo Jaroszuk Bogasz