Rustam Qbic – New Mural in Moscow
Ci spostiamo a Mosca dove andiamo a dare un occhiata all’ultima fatica dell’interprete Russo Rustam Qbic, l’artista ha infatti da poco terminato una delle sue tipiche realizzazione condita dal consueto equilibrio tra elementi realistici e surreali.
Venti da est stanno sempre più portando alla ribalta una serie di artisti di spessore appartenenti alla parte più estrema dell’Europa, abbiamo visto perlopiù impostazioni astratte e geometriche ci mancava però un interprete che potesse farsi carico di un impianto visivo maggiormente figurativo e che potesse affiancare gli Interesni Kazki come principali esponenti di una corrente visiva particolare e coinvolgente.
Esattamente come per i due artisti Ucraini, il lavoro di Rustam Qbic si rifà nelle forme e nell’aspetto dei suo soggetti ad un impostazione tipicamente legata all’illustrazione dell’est, a differenza però del duo l’interprete sceglie un impostazione grafica meno immaginaria ma piuttosto legata nei colori e nell’ottica visiva ad un realismo estremo. Gli interventi dell’interprete vengono quindi sostenuti da un impianto visivo che ha nei colori e nelle forme raffigurate un forte realismo che viene come detto contrapposta da soggetti e rappresentazione di situazioni assolutamente surreali di fantasia.
E’ quindi la perfetta unione di questi divergenti aspetti a rappresentare la particolarità delle produzioni dell’artista ed al contempo ad offrire una grande coinvolgimento da parte di chi osserva, d’altro canto è inevitabile constatare come lo stesso non si sottragga nel parlare o proporre temi rilevanti e dalla forte impostazione riflessiva.
Recentemente Rustam Qbic ha quindi trascorso alcuni giorni su questa grande parete a Mosca per dare vita ad un intervento che raccoglie alle perfezione la peculiare impostazione visiva e tematica tipica del proprio lavoro. Realizzata attraverso colori acrilici e vernice spray, l’opera rappresenta una riflessione sull’alienazione attraverso l’uso del computer, dei social network e delle tecnologie in generale. Per sviluppare questo suo nuovo spunto, l’interprete va a raffigurare attraverso un bel paragone visivo un bambino seduto all’interno di un gigantesco fiore sopra la città, intento a lavorare sul proprio computer. Tra la malinconia e la grande carica emotiva del lavoro è innegabile constare come ancora una volta l’interprete sia riuscito a miscelare impostazioni visive realistiche, su tutte il cielo che ristagna sopra la figura, con elementi maggiormente pittorici e surreali, la figura appunto del ragazzo all’interno del fiore, davvero molto bello.
In calce al nostro testo, trovate come consuetudine una bella serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica dell’interprete, il consiglio è quello di darci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare il particolare impianto visivo nonché il piglio tematico del lavoro.
Pics via Arrested Motion