RUN “Parabola di G.” at Howard Griffin Gallery (Recap)
Aperta lo scorso 27 di Novembre andiamo a dare un occhiata approfondita, a “Parabola di G.” ultima fatica del grande Giacomo Bufarini aka RUN all’interno degli spazi della Howard Griffin Gallery di Londra.
Nonostante viva e lavori da anni a Londra, RUN rappresenta uno degli esponenti di spicco della scena Italiana, uno dei nomi di riferimento insomma, che ha saputo portare avanti nel corso degli anni una propria e peculiare ricerca visiva attraverso l’utilizzo di medium e tecniche differenti.
Parabola di G. è il primo show con cui l’autore si presenta con il suo vero nome, come il titolo si tratta di una vera e propria parabola che abbraccia differenti ambiti. Anzitutto lo show rappresenta un punto di svolta nel percorso artistico dell’autore, al tempo stesso RUN ci conduce all’interno di una sorta di storia autobiografica sviluppata attraverso una serie infinita di disegni che compongono l’allestimento. All’interno di questo viaggio alla scoperta di sé stesso, l’artista è autore ed al contempo protagonista (quasi) intrappolato all’interno delle vicende esposte.
Giocando con differenti livelli, miscelando realtà con analogie di vari tipo, l’autore sviluppa un paesaggio onirico e metafisico capace però di collocarsi al tempo stesso in ottica reale e fantastica. Approfondendo Parabola di G. segue il viaggio di dell’omonimo personaggio mentre si muove i differenti livelli di un paesaggio fantastico. In questo senso gli spazi della Howard Griffin Gallery, esattamente come accaduto con Phlegm (Covered), vengono completamente trasformati dal lavoro dell’artista offrendo l’opportunità ai visitatori dello show, di entrare ed interagire al meglio con le opere per una immersione nella storia durante il loro camminare all’interno dello spazio espositivo.
L’allestimento trasforma quindi completamente gli spazi interni della galleria Londinesi, chi osserva si ritrova a seguire lo sviluppo narrativo e visivo della storia che RUN ha voluto raccontarci. Tra realtà e finzione osserviamo la vita di G: nato da una cometa, il protagonista si ritrova immerso all’interno di un paesaggio surreale. All’inizio del suo personale viaggio, analogia con il percorso interiore dell’autore, G scopre il cappello di fantasia che gli permette di cambiare forma ed aspetto a propria scelta. Decide quindi di imbarcarsi in una odissea personale che lo trascina tra mari, montagne, deserti ed isole, a contatto con creature e personaggi fantastici. Il protagonista capisce di avere un proprio scopo ed al tempo stesso l’allestimento, attraverso questo escamotage narrativo, esplora le idee di fantasia e creatività che si intrecciano con metafore ed analogia con la vita reale.
In questo senso appare quindi evidente come lo show voglia sviluppare una personale analisi dell’autore sulla vita, sulla ricerca di una propria identità e sulla propria stessa esistenza, tra esperienze, conoscenze e situazioni differenti.
Null’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli dell’allestimento e degli artwork presentati in mostra, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare. Se vi trovate in zona c’è tempo fino al prossimo 21 di Dicembre per andare a darci un occhiata di persona, noi ve l’abbiamo detto.
Howard Griffin Gallery
189 Shoreditch High Street
London, E1 6HU