RUN – “L’uomo con la Coda” at Galleria Varsi (Recap)
Aperta lo scorso 4 di Giugno, andiamo dare un occhiata a “L’uomo con la Coda”, ultima grande esibizione firmata da RUN all’interno degli spazi della Galleria Varsi di Roma, show caratterizzato dalla volontà di evidenziare le differenti identità stilistiche del grande autore Italiano.
Giacomo Bufarini aka RUN rappresenta tra più importanti artisti tra quelli che compongono la nostra scena, nome di spicco a livello internazionale, l’autore torna in Italia – lavora e vive a Londra – presentando un nuovo e densissimo show che vuole essere un viaggio a 360^ sulle differenti identità e stimoli artistici che ne compongono l’universo, il tutto raccolto all’interno di una precisa riflessione.
Ancora una volta gli spazi della galleria romana divengono parte attiva, non solo involucro all’interno del quale riversare l’esposizione. Le pareti divengono parte integrante di un dialogo incessante a cui l’interprete sottopone lo spettatore. Quest’ultimo ha l’opportunità di immergersi all’interno del particolare universo narrativo del grande artista Italiano, confrontarsi con le differenti modalità tecniche acquisite durante gli anni di formazione e crescita, fino ai recenti sviluppi che così fortemente stanno influenzando le produzioni in studio ed in strada.
Continuando a sviluppare una profonda ricerca sul segno, l’artista ha saputo dare forma e sostanza ad un immaginario altamente personale. L’idea di focalizzare l’attenzione su volto e mani, strumenti espressivi per eccellenza, è poi lentamente stata assorbita dall’esigenza di esprimere temi e spunti differenti attraverso bizzarri soggetti e personaggi. Le figure sono avvolte da una atmosfera primitiva, quasi parte di un antico rituale tutt’ora in attuazione, appaiono spinti da uno spirito d’indagine sul mondo, sull’essere umano, in un approccio che stimola reminiscenze oniriche, metafisiche, a stretto contatto con la natura.
Il titolo dello show è un chiaro riferimento a se stesso, RUN con questa nuova esibizione indaga sulla proprio natura, sul proprio modo di concepire l’arte, prendendoci per mano e mostrandoci le differenti sfaccettature del proprio operato. Un percorso dai toni ascetici quindi, in cui l’interprete evoca, suggerisce immagini, suggestioni, stimoli primordiali, innescando riflessioni personali e spirituali. Lo spazio della galleria diviene quindi universo a se stante, respira con lo spettatore, incuriosisce e travalica lo spazio meramente fisico, un immersione cadenzata da un alternarsi di medium differenti, dalla corposo installazione centrale, alle serigrafie, passando per la scultura, il disegno ed infine la pittura, che di fatto va a legare ciascuna di questi sfaccettati e differenti percorso intrapresi da RUN fino ad oggi.
Avete tempo fino al prossimo 16 di Luglio per andare a dare un occhiata approfondita all’allestimento, nell’attesa vi lasciamo ad una lunga e corposa serie di scatti con tutti i dettagli dell’esibizione, dateci un occhiata. Nei prossimi giorni invece l’interprete sarà impegnato nella realizzazione di una nuova pittura in zona Pigneto a Roma, evento che non mancheremo di raccontarvi.
L’uomo con la coda sono io.
Ci sono nato e, ora che sono padre, la coda la uso per dondolare il mio bambino.
La coda mi dà equilibrio.
La coda è diversa dal mio braccio, ma anche quello mi serve per rimanere in piedi e non sbattere il muso quando cado.
La vergogna di averla mi è passata, ora non ci faccio più caso, non posso farne a meno.
La coda attaccata al mio corpo trasforma, comunica con la bocca e porta al naso il suo odore di terra.
L’evoluzione.
Le tracce.
Il processo. Sono la coda.
Pics by The Blind Eye Factory