Remi Rough – New Mural in Rabat, Morocco

Prosegue il nostro viaggio tra le meraviglie dello Jidar Festival di Rabat in Marocco, tra gli ospiti di spessore Remi Rough che è tornato in strada, realizzando nei giorni scorsi questa nuova ed intensa pittura attraverso il consueto impulso stilistico.

In questi giorni stiamo seguendo con interesse lo sviluppo della rassegna Africana, c’è un roster di artisti di primissimo livello e soprattutto i grandi spazi che gli organizzatori hanno deciso di offrire loro, permettono di confrontarsi con dinamiche urbane del tutto inedite, nel migliore dei modi.

Avevamo lasciato l’interprete alle prese con la bella collaborazione firmata insieme al nostro Soda (Covered) ora a distanza di tempo eccolo tornare in strada, confrontarsi con una dimensione certamente di grande profilo, ed imbastire sulla stessa il consueto impulso astratto.

La ricerca di Remi Rough si basa su una costante ricerca sulla forma in funzione di una personale commutazione grafica. Gli elementi generati dall’autore si presentano sotto forma di figure accartocciate, spesse e voluminose, le vediamo aprirsi e svilupparsi in funzione della superfice di lavoro ed attraverso un rimarcato impatto tonale. Lavorando attraverso una precisa scala di colori, l’interprete si affida ad un moto geometrico stimolato e sviluppato in funzione di un moto costante in grado di dialogare con lo spazio e di stabilire nuove percezioni nello stesso. Le forme proposte si aprono e schiudono, si intersecano, rivelando nuove cromie, si slanciano rilasciando porzioni e piccoli elementi gravitazioni che ne accentuano il moto perpetuo, impattano la superfice proiettandosi ed auto alimentandosi in una corsa su percorsi architettonici di volta in volta differenti.

Per questa sua ultima fatica Remi Rough raccoglie il proprio immaginario mescolando le carte in tavola, dialogando profondamente con lo spazio a disposizione. Lo slancio avviene anzitutto dal basso, con una grande figura nera che avvolge parte della porzione di parete, dalla quale vediamo poi letteralmente emergere nuove ed inaspettate forme irregolari. C’è un passaggio ad un elemento in blu, un tuffo finale verso il bianco della parete, preceduto da una intermittenza tonale rappresentata dal giallo e dal viola che letteralmente vanno a intersecarsi con parte di quest’ultima massa. A concludere tutta una serie di elementi minori che vanno a campionare parte degli elementi e delle forme rappresentate.

Il risultato finale è un opera instabile, una proiezione che slancia la superfice facendola non solo risaltare rispetto alle altre limitrofe, – non poteva essere altrimenti per via del colore – ma che letteralmente distacca lo spazio, agisce come propellente tridimensionali, trasformando la percezione di questa porzione di parete e calamitando l’attenzione su di essa.

Pics by The Artist