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Remed – “Plenium” at David Bloch Gallery (Recap)

Giunti al terzo appuntamento, la David Bloch Gallery di Marrakech con “Plenium”, ospita nei suoi spazi una nuova mostra firmata dal grande Remed.

Remed torna a prendere possesso di questi spazi a distanza di anni dalla mostra frutto della residenza d’artista del 2013 (Covered) ed “Essence” esibizione aperta nel 2014 (Covered). L’autore ha proposto qui una nuova serie di dipinti vivaci, disegni e sculture, profondamente ispirati dai suoi recenti viaggi in tutto il mondo.

La mostra catalizza tutte quelle esperienze personali dell’interprete, quelle influenze e vicissitudini che così profondamente stanno entrando a contatto con la visione dell’artista. Al tempo stesso ne sottolineano la ferma volontà di indagare sul rapporto tra matematica ed estetica.

Come visto diverse volte il lavoro di Remed risulta profondamente intrecciato con la geometria e la calligrafia, a metà tra astratto e figurativo, dove il colore e la forma si muovono e si sviluppano all’unisono. Nell’idea dell’interprete c’è la volontà di semplificare, eliminare il superfluo e produrre un setting figurativo capace di tendersi verso astrazione, attraverso una impostazione pittorica che miscela elementi geometrici e calligrafici. Approfondendo, i personaggi dell’autore vanno letteralmente (quasi) a scomparire all’interno dei colori e dei modelli luminosi adottati, ciò che è visibile diviene invisibile ed il virtuale diviene reale.

Il forte senso di equilibrio, sia nella scelta dei colori, sia nello sviluppo degli elementi e delle forme proposte, sottolineano il senso di armonia che accompagna la totalità delle produzioni dell’artista. Remed mira a sviluppare un linguaggio universale, capace di attraversare tutti i differenti valori sociali e culturali, per mezzo di un dialogo prettamente visivo affidato allo spettatore.

Se vi trovate in zona, c’è tempo fino al prossimo 21 gennaio per andare a darci un occhiata di persona, nel frattempo vi invitiamo a dare uno sguardo alla serie di scatti in calce al nostro testo.

Pics via Arrested Motion

Remed – “Plenium” at David Bloch Gallery (Recap)

Giunti al terzo appuntamento, la David Bloch Gallery di Marrakech con “Plenium”, ospita nei suoi spazi una nuova mostra firmata dal grande Remed.

Remed torna a prendere possesso di questi spazi a distanza di anni dalla mostra frutto della residenza d’artista del 2013 (Covered) ed “Essence” esibizione aperta nel 2014 (Covered). L’autore ha proposto qui una nuova serie di dipinti vivaci, disegni e sculture, profondamente ispirati dai suoi recenti viaggi in tutto il mondo.

La mostra catalizza tutte quelle esperienze personali dell’interprete, quelle influenze e vicissitudini che così profondamente stanno entrando a contatto con la visione dell’artista. Al tempo stesso ne sottolineano la ferma volontà di indagare sul rapporto tra matematica ed estetica.

Come visto diverse volte il lavoro di Remed risulta profondamente intrecciato con la geometria e la calligrafia, a metà tra astratto e figurativo, dove il colore e la forma si muovono e si sviluppano all’unisono. Nell’idea dell’interprete c’è la volontà di semplificare, eliminare il superfluo e produrre un setting figurativo capace di tendersi verso astrazione, attraverso una impostazione pittorica che miscela elementi geometrici e calligrafici. Approfondendo, i personaggi dell’autore vanno letteralmente (quasi) a scomparire all’interno dei colori e dei modelli luminosi adottati, ciò che è visibile diviene invisibile ed il virtuale diviene reale.

Il forte senso di equilibrio, sia nella scelta dei colori, sia nello sviluppo degli elementi e delle forme proposte, sottolineano il senso di armonia che accompagna la totalità delle produzioni dell’artista. Remed mira a sviluppare un linguaggio universale, capace di attraversare tutti i differenti valori sociali e culturali, per mezzo di un dialogo prettamente visivo affidato allo spettatore.

Se vi trovate in zona, c’è tempo fino al prossimo 21 gennaio per andare a darci un occhiata di persona, nel frattempo vi invitiamo a dare uno sguardo alla serie di scatti in calce al nostro testo.

Pics via Arrested Motion