Reka – New Mural in San Francisco
Ci spostiamo a San Francisco, qui torniamo con piacere ad approfondire il lavoro del grande Reka, l’autore Australiano con base a Berlino ha infatti da poco terminato di dipingere questa nuova e gigantesca parete portando in dote tutto il suo iconico stile.
È l’opportunità per tornare ad immergerci all’interno del particolare immaginario dell’autore attraverso un nuovo intervento che lo vede nuovamente confrontarsi con una superfice di dimensioni certamente importanti.
Particolarmente attivo in quest’ultima parte dell’anno, quest’ultima fatica di Reka segue le recenti opere realizzata a Washington (Covered) ed a Miami (Covered), offrendoci l’opportunità di vedere l’autore finalmente al lavoro su una superfice di grande spessore. Come ribadito più volte, lo stile dell’artista è la diretta conseguenza delle dirette influenze, dai graffiti, all’universo pop, passando per il mondo dei fumetti e dell’illustrazione, miscelati e rielaborati attraverso una personale incidenza lavorativa. A caratterizzare le produzioni dell’autre troviamo come principale stimolo, una personale sensibilità cromatica che va a svilupparsi attraverso la creazione di forme, figure ed elementi sinuosi. L’artista in questo senso traccia l’aspetto delle sue figure, quali: volti umani, maschere, oggetti od animali. Nel loro aspetto questi elementi sono tutti sviluppati attraverso una forte vivacità cromatica che di fatto ne sviluppa le sembianze. I lavori vanno quindi ad unificare il sapore tagliente dei graffiti con una impostazione maggiormente pittorica, un paradosso dal quale emergono dettagli, elementi e forme nelle forme. In questo senso la forza cromatica delle opere sviluppa la sostanza degli interventi laddove la semplificazione delle forme e dei soggetti raffigurati trasmette allo spettatore sensazioni alternate tra divertimento ed inquietudine.
Lo notevole grandezza della parete, permette a Reka da una parte di portare avanti il personale indirizzo stilistico, dall’altra di sperimentare soluzioni differenti all’interno di un risultato finale che sicuramente ha nell’elevato numero di dettagli la sua principale peculiarità. L’interprete in questo senso imbastisce una trama leggibile attraverso differenti livelli interpretativi, dalla stilistica, agli effetti scelti, arrivando infine all’utilizzo dei colori. Sono infatti due le anime cromatiche all’interno dell’opera. Da una parte le differenti tonalità arancione, dall’altra, contrapposte, le declinazioni del celeste. La mistura proposta si muove attraverso corpi e sezioni staccate, alimentate da differenti escamotage visivi, come interruzioni, stacchi, che finiscono per influenzare l’aspetto finale di ciascuna delle sezioni proposte. Ancora una volta quindi l’interprete Australiano gioca sull’elemento astratto tipico delle sue produzioni, realizzando forme ed elementi capaci di rappresentare una sintesi dei corpi umani. Al tempo stesso ciascuna delle figure proposte eredità tutta le peculiarità di una impostazione criptica e non figurativa, dove, attraverso il moto dei colori, l’intreccio sinuoso di forme ed elementi differenti, alimenta il valore e l’impatto di ciascuna delle strutture dipinte. Sensazionale.
In calce al nostro testo, come consuetudine, potete trovare una ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.
Pics via Juxtapoz