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GORGO

Pixel Pancho for Subsidenze Festival 2015

In attesa dell’inizio dei lavori il Subsidenze Festival 2015 scalda i motori con quest’ultima fatica realizzata da Pixel Pancho su questa grande parete a Ravenna, nuova pittura capace di incanalare al meglio l’immaginario dell’interprete.

Promosso dall’Associazione Culturale Indastria ed il Comune di Ravenna, in uno sforzo che ha coinvolto realtà locali, come lo spazio Bonobolabo, e partner tecnici come RAL color, l’opera rappresenta una bella anticipazione di quello che sarà il secondo anno del festival urbano della città Romagnola.

Lavorando su questa lunga parete, Pixel Pancho scandisce l’intervento continuando la personale narrazione estetica che ha, nella figura del robot, il suo principale protagonista. Nel nostro raccontarvi gli spostamenti del grande interprete Italiano, ci siamo spesso confrontati con un immaginario che, traendo spunti dalla fascinazione sui robot, ha saputo tracciare una personale riflessione sull’essere umano. Sta qui la misura degli interventi dell’artista, nella sua capacità di utilizzare un simbolo di invincibilità, legato all’immaginario comune ed alla adolescenza, per trasformalo in uno stimolo per una riflessione su noi stessi.

Utilizzando dapprima la macchina come personale rappresentazione dei miti caduti, dello stato di decadimento dell’uomo moderno, del suo costante malessere, l’autore ha successivamente cambiato registro. Sono comparsi elementi naturali, la ruggine che avviluppava i corpi dei suoi characters si è piano piano fatta da parte, ma soprattutto sono le fattezza dei suoi iconici soggetti a cambiare.

Questi esseri metallici hanno iniziato a prendere la forma e l’aspetto di veri e propri essere umano, traditi unicamente da piccole aperture, da elementi metallici che fuoriescono dal loro corpo. Iniziano a provare emozioni e sentimenti. Il confronto che diviene ora attraverso un analisi attiva, partecipata, in cui lo spettatore si confronta con soggetti e figure, immedesimandosi nelle stesse.

Con “The Last Kiss” Pixel Pancho torna nel migliore dei modi, sottolineando l’intensità delle emozioni più belle, raffigurando i suoi iconici personaggi in un bacio rugginoso, stretto dalla presenza naturale e così dannatamente affascinante.

In attesa di nuovi aggiornamenti dalla rassegna, siamo certi che la line-up anche quest’anno saprà sorprenderci, vi lasciamo ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima pittura, dateci un occhiata.

Pixel Pancho for Subsidenze Festival 2015

In attesa dell’inizio dei lavori il Subsidenze Festival 2015 scalda i motori con quest’ultima fatica realizzata da Pixel Pancho su questa grande parete a Ravenna, nuova pittura capace di incanalare al meglio l’immaginario dell’interprete.

Promosso dall’Associazione Culturale Indastria ed il Comune di Ravenna, in uno sforzo che ha coinvolto realtà locali, come lo spazio Bonobolabo, e partner tecnici come RAL color, l’opera rappresenta una bella anticipazione di quello che sarà il secondo anno del festival urbano della città Romagnola.

Lavorando su questa lunga parete, Pixel Pancho scandisce l’intervento continuando la personale narrazione estetica che ha, nella figura del robot, il suo principale protagonista. Nel nostro raccontarvi gli spostamenti del grande interprete Italiano, ci siamo spesso confrontati con un immaginario che, traendo spunti dalla fascinazione sui robot, ha saputo tracciare una personale riflessione sull’essere umano. Sta qui la misura degli interventi dell’artista, nella sua capacità di utilizzare un simbolo di invincibilità, legato all’immaginario comune ed alla adolescenza, per trasformalo in uno stimolo per una riflessione su noi stessi.

Utilizzando dapprima la macchina come personale rappresentazione dei miti caduti, dello stato di decadimento dell’uomo moderno, del suo costante malessere, l’autore ha successivamente cambiato registro. Sono comparsi elementi naturali, la ruggine che avviluppava i corpi dei suoi characters si è piano piano fatta da parte, ma soprattutto sono le fattezza dei suoi iconici soggetti a cambiare.

Questi esseri metallici hanno iniziato a prendere la forma e l’aspetto di veri e propri essere umano, traditi unicamente da piccole aperture, da elementi metallici che fuoriescono dal loro corpo. Iniziano a provare emozioni e sentimenti. Il confronto che diviene ora attraverso un analisi attiva, partecipata, in cui lo spettatore si confronta con soggetti e figure, immedesimandosi nelle stesse.

Con “The Last Kiss” Pixel Pancho torna nel migliore dei modi, sottolineando l’intensità delle emozioni più belle, raffigurando i suoi iconici personaggi in un bacio rugginoso, stretto dalla presenza naturale e così dannatamente affascinante.

In attesa di nuovi aggiornamenti dalla rassegna, siamo certi che la line-up anche quest’anno saprà sorprenderci, vi lasciamo ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima pittura, dateci un occhiata.