Pixel Pancho x Bosoletti – New Mural in Armstrong
Ci spostiamo ad Armstrong in Argentina qui il nostro Pixel Pancho e Bosoletti hanno da poco terminato di dipingere questa nuova e grande parete unificando in un’unica immagine stili e tematiche decisamente differenti tra loro.
È sempre piuttosto interessante vedere collaborare artisti che portano avanti ricerche differenti, osservare gli stili che si miscelano e danno vita ad un corpo visivo nuovo ed inedito capace si, di mantenere gli stimoli del lavoro di ciascuno degli autori, ma al tempo stesso produrre un riverbero emotivo del tutto nuovo e differente. Ancora una volta a fare da slancio per interventi di questo tipo è l’utilizzo di una comune scala cromatica, sia Pixel Pancho che Bosolett veicolano il proprio lavoro attraverso un unico range in grado di far miscelare alla perfezione entrambi gli stili dei due artisti.
Di Pixel Pancho continuiamo a seguire gli sviluppi sempre più affascinati dalla figura del robot che per l’interprete continua a rappresentare primo e principale slancio all’interno delle sue produzioni. L’italiano ha saputo nel corso del tempo sviluppare differenti tematiche approfondendo in questo senso il rapporto tra uomo e meccanica fino ad arrivare ad una personale analisi sul decadimento dell’essere umano attraverso un analogia velata. La macchina come simboli del super uomo, e come efficace simboli dell’infanzia di ciascuno di noi, ha saputo veicolare sensazioni ed emozioni differenti, rendendo di volta in volta il lavoro dell’autore profondo ed altamente coinvolgente. Dal canto suo Bosoletti porta avanti una pittura decisamente più viscerale, attraverso tinte e colori terrestri, l’autore Argentino sviluppa una personale riflessione sull’uomo. In particolare l’artista approfondisce gli aspetti economici, con particolare interesse verso la speculazione economica, arrivando ad interessarsi alla figura femminile, con particolare attenzione per il movimento e la postura, il tutto infine sviluppato attraverso una personale interazione con gli elementi urbani e le superfici di lavoro.
Dall’unione di questi due precisi indirizzi stilistici e tematici, nasce “La Segunda Oportunidad”, un immagine densissima che raccogliendo l’identità di ciascuno dei due interpreti rilascia sulla parete un immagini che strizza l’occhio alle vecchi fotografie ingiallite.
L’opera mostra uno di quei vecchi carri che si usavano una volta, con a bordo una famiglia, trainato da due cavalli e da una piccola figura queste ultime due costituite da acciaio e bulloni nella più iconica rappresentazione robotica.
Null’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una serie di scatti con i dettagli di quest’ultima fatica, in attesa di scoprire nuovi aggiornamenti sul lavoro di entrambi, il consiglio è quello di darci un occhiata.
Pics by The Artists