Phlegm – New Mural in Fort Taiaroa, New Zealand
Prosegue il viaggio di Phlegm in Nuova Zelanda, dove averci deliziato con una grande parete, l’interprete Inglese si è da poco spostato a Fort Taiaroa nei pressi di Dunedin dove ha da poco terminato di dipingere questo nuovo piccolo intervento.
A distanza di pochi giorni da “The Songbird Pipe Organ“, la splendida pittura realizzata per le strade di Dunedin e caratterizzata dall’utilizzo di colori piuttosto che dal consueto binomio in bianco e nero, Phlegm torna al lavoro presentando un intervento decisamente più piccolo, sviluppando anche qui nuovi interessanti stimoli e soprattutto caratterizzando l’opera attraverso una profonda connessione con il particolare spot scelto.
È sempre interessante vedere come gli artisti riescano a declinare il loro personale piglio visivo all’interno di pareti e superfici di minore entità, mantenendo inalterate le caratteristiche o, come in questo specifico caso, andando a sviluppare nuove dinamiche al fine poi di riproporre le stesse all’interno del loro personale percorso produttivo. L’operato dell’autore, caratterizzato da una grandissima varietà di personaggi, situazioni, in quello che è diventato un vero e proprio universo a se stante, ben si presta a questa tipologia di lavori, rievocando i primi interventi, quelli che lo stesso realizzava per le strade della sua Sheffield, dialogando con lo spazio circostante ed andando ad immettere la propria peculiare visione. Un ritorno quindi diciamo alle origini che abbiamo particolarmente apprezzato e che come detto va a cementificare il rapporto tra l’artista e la strada, con un opera di conseguenza fortemente influenzata dalla particolare location.
Ci troviamo infatti nei pressi della spiaggia, già visitata in precedenza (Covered), all’interno di questa struttura a semi cerchio, qui Phlegm va a realizzare una serie di meduse sul muretto che letteralmente si affaccia sul mare. Osservando il risultato finale l’artista si diverte ad offrirci differenti letture, nella prima assistiamo ad una sorta di emersione delle meduse dall’acqua, giocando con l’orizzonte e con la particolare posizione del luogo, osservando l’opera poi da un altro punto di vista, l’impressione è quella di uno slancio verso il cielo, laddove quindi l’interprete porta qui in dote una interazione finale certamente riuscitissima.
Null’altro da aggiungere vi lasciamo piuttosto alle bella serie di scatti evocativi che accompagnano il nostro testo, dateci un occhiate e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi aggiornamenti sul lavoro del grande artista.
Pics by Joshua Jeffery via The Artist