Phlegm for The Royal Opera House, London
Con piacere ci spostiamo a Londra, il grande Phlegm ha infatti da poco terminato la propria installazione per la Royal Opera House in occasione del Festival of Myth curato da Minna Moore Ede della National Gallery e del Royal Ballet.
Caratterizzando sempre tutti i suoi lavori attraverso un indole visiva piuttosto personale e soprattutto per mezzo di un tratto forte, rimarcato e che si affida unicamente al bianco ed al nero come unici vettori cromatici, Phlegm ha saputo nel corso di questi anni farci calare all’interno di una dimensione pittorica precisa e peculiare, un vero e proprio mondo a sé attraverso il quale l’artista si confronta con la realtà ed allo stesso tempo dà sfogo a tutta la sua fervida immaginazione. L’universo caratteristico dell’artista con base a Sheffield è infarcito dalla presenza di personaggi bizzarri calati all’interno di una scenografia e di conseguenza un mondo, che parete dopo parete si è fatto mano a mano sempre più limpido e vivo, l’abilità dell’interprete è stata quella di rendere sempre più coinvolgente l’ambientazione dei suoi characters rivelando in questo modo tutta le peculiarità di un universo proprio e vasto che da elemento passivo nel percorso produttivo dell’interprete, ha iniziato specialmente nell’ultimo anno, a prendere forma rappresentando una figura ed un protagonista a se stante ed offrendoci in questo modo l’opportunità di approfondire le vicende dei soggetti che lo abitano. Le creazioni di Phlegm ruotano intorno alla figura degli iconici characters, esili e con abiti caratteristici li abbiamo spesso visti alle prese con le situazioni più improbabili, immersi all’interno di un habitat intriso di riferimenti alla cosmologia, all’alchimia, ma anche a temi come lo steampunk, rivelando tutto il carattere di un filone tematico sfaccettato e decisamente profondo. L’ingegno dell’interprete è stato fin da subito quello di caratterizzare al meglio le sue controparti su muro e su carta inserendole all’interno di situazioni sempre diverse in un altalena che non ha risparmiato di coinvolgere animali e creature fantastiche, toccare temi e spunti differenti e soprattutto offrire allo spettatore l’opportunità di immergersi all’interno del mondo da lui stesso ideato. Abbiamo visto di questi soggetti l’ingegneria e la tecnologia, spesso caratterizzata da riferimenti magici, così come la loro inventiva, laddove unendo gli sforzi riescono a compiere azioni impossibile diversamente, per un coinvolgimento ampio ed avvolgente.
Phlegm va qui ad elaborare due differenti interventi, in entrambi i casi l’artista va a pescare dal suo fitto immaginario andando ad unificare sotto un unica cornice visiva la proprio e personale mitologia insieme a quella di Prometeo e Leda ed il Cigno. Si tratta di lavoro realizzati su una serie di panelli in legno in cui, in particolar modo il primo, è caratterizzato da sezioni differenti, tagliate e poi installate nella struttura principale per creare un effetto di profondità
Null’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento realizzato, dateci un occhiata e se vi trovate in zona andate a darci un occhiata, siamo certi che non mancherete di apprezzare.
Collaboration with the Royal Opera House. Festival of Myth curated by Minna Moore Ede of the National Gallery and the Royal Ballet. The work i’ve done here is based on a blend of my own mythology and that of prometheus and leda and the swan.
The wall below is a sculptural piece built onto three wooden tiers covering the piazza entrance to the opera house. Sections of this are painted in cut out sections raised from the main structure to add depth. If you can get to see this please do. It’s only here for the festival.
Pics by The Artist