Pener – “Selected Works 2014-2016” New Book
Fuori ora “Selected Works 2014-2016”, un opportunità di immersione all’interno della ricerca e dell’immaginario di Pener.
C’è una forte catarsi nelle pitture di Pener. L’artista Polacco porta avanti un approccio squisitamente astratto, lavorando attraverso una commutazione della forma, capace di ereditare tutti quegli aspetti prettamente emotivi e viscerali. In particolare la ricerca dell’autore l’autore è caratterizzata dalla costante influenza di stimoli esterni, dalle sensazioni del momento ed infine da tutte quelle peculiarità, ambientali e percettive, legate inevitabilmente all’ambiente di lavoro.
La cifra stilistica dell’artista è contraddistinta da un astrattismo legato alla geometria della forma, eredità questa del percorso come writer, stimolato e sviluppato attraverso una personale ricerca astratta non più legata alla lettera.
Le opere appaiono come risultato di un costante, movimentato e caotico, intreccio di volumi differenti, capace di dar vita a immagini altamente dinamiche ed accelerate nel loro sviluppo all’interno dello spazio di lavoro.
Le composizioni, sia in studio quanto in strada, appaiono costruite seguendo un forte senso di profondità e tridimensionalità. Gli elementi si ‘appoggiano’ ad una base irregolare, da questa intersecano il loro cammino tagliando letteralmente lo spazio, generando frammenti, e di conseguenza, nuove espressioni della forma come ad esempio i volumi maggiormente grezzi, sporchi e spontanei. Pener procede poi a sviluppare un corpo di figure che appare strutturato come in una sorta di danza tonale, con vette e minimi, apici taglienti incastonati all’interno di figure trasparenti.
La pittura di Pener attraversa lo spazio per mezzo di differenti livelli letteralmente sovrapposti tra loro, caratterizzati da tonalità e colori differenti, in un costante contrasto emotivo capace di stimolare profondamente chi osserva.
Il confronto passa per linee, forme e figure, in grado di ‘tagliare’ la superficie, di innescare giochi percettivi differenti, tra istanti di estrema profondità ad attimi maggiormente tridimensionali. Le sperimentazioni dell’autore, in special modo quelle su spazio di dimensione minore, servono come moto terapeutico in grado di far evolvere gli intrecci astratti e geometrici della sua ricerca. Al tempo stesso le produzioni realizzate su superfici di dimensione maggiore, ereditano questi spunti ampliandone i concetti. Pener alimenta qui la personale manipolazione della forma attraverso elementi e le figure eterogenei, queste si piegano, vengono scagliate con forza nello spazio, intrecciandosi, rompendosi ed intersecandosi tra loro. Emerge un forte senso di moto perpetuo, uno sfogo emotivo capace di plasmare l’aspetto delle figure dell’artista. Queste divengono taglienti, rapide, dirette ed incisive, violente nel loro impatto e nel loro svilupparsi all’interno dello spazio.
Questo testo è stato utilizzato dall’artista come prefazione per il libro.