Pastel – New Mural in Córdoba, Argentina
A distanza di tempo torniamo ad approfondire il lavoro di Pastel, il grande artista Argentino ha infatti da poco terminato un nuovo intervento sulla facciata di questo grande fabbricato a Córdoba, un lavoro che porta il segno delle influenze e del particolare immaginario dell’interprete.
L’operato dell’artista ci ha assolutamente colpito e coinvolto, alla base delle sue produzioni risiede infatti l’esigenza di portare avanti una ricerca costante e multi sfaccettata che lo vede interessarsi ed interloquire attraverso le forme così come le linee che vanno a supportare una tematica legata a contesti e tematiche tipicamente a sfondo naturale, nello specifico Pastel va ad interrogarsi sulla struttura dei paesaggi siano essi naturali od urbani, rendendoli in due dimensioni e rappresentandoli su parete in un ipotetico piano dove poi va a strutturare la splendida serie di dettagli che ne costituisce tutto il tratto distintivo. Questo particolare approccio che unisce sotto un unica cornice visiva gli studi accademici con la passione per la pittura si evolve attraverso una precisa declinazione fortemente astratta, Pastel porta avanti le sue tematiche attraverso una forte caratterizzazione artistica che si riflette chiaramente nei suoi lavori, l’artista poggia le sua basi attraverso una scelta cromatica che si affida ai colori scuri, i background quindi si fanno spessi e profondi e vengono attaccati da un tratto chiaro e minuzioso atto a rappresentare figure e forme differenti, si tratta di un interessante binomio visivo, una ricerca dell’equilibrio supportata dalle minuscole pennellate con le quali prendono vita le serie di texture e strutture che, disciplinate all’interno di grandi configurazioni e sovrapposte tra di loro, danno vita ad una rete intricata di dettagli e forme dalla precisione chirurgica. L’intenzione dell’interprete è quella di lavora con profondità e minuzia all’interno delle sue stesse opere, adoperandosi per spingere chi osserva ad una analisi profonda con l’intenzione di catturarne lo sguardo per far addentrare lo spettatore all’interno delle sue stesse realizzazioni per scoprirne più da vicino tutta la magia che si cela al loro interno ma soprattutto i temi ed i differenti spunti che lo stesso ha lasciato. Nell’analisi dell’artista c’è infatti come abbiamo visto l’abitudine di toccare temi importanti, riflessivi, alcune volte dalla forte valenza storica, attraverso un alfabeto visivo decisamente criptico e personale, una sorta di storia celata all’interno di una precisa visione e del peculiare filtro artistico adottato dallo stesso.
Per questa sua ultima fatica Pastel va ad presentare un nuovo lavoro controverso, l’artista si ispira al devastante incendio che ha colpito le zone naturali ed i boschi limitrofi alla città di Córdoba nel 2013, una devastante serie di focolai che sono costati ben 40.000 ettari bruciati. L’interprete sceglie di rendere una sorta di omaggio a tutto quel verde andato in fumo e sulla parete di questa grande struttura va a realizzare una serie di sagome che richiamano proprio quelle degli alberi bruciati. A colpire anzitutto la nostra attenzione e la scelta di lavorare esclusivamente attraverso una serie di tonalità decisamente morbide e delicate, le sagome degli alberi che si sviluppano tra tinte scure, per quelli bruciati, ed altre di chiara ispirazione naturale, vengono letteralmente attraversate dal consueto sciame di figure puntiformi che vanno a delimitare tutta la parete formando grandi e piccole macchie cromatiche. La sensazione è quella di un lavoro che sà di speranza, che possa ispirare la ricrescita rigogliosa di questa zona e che gli alberi verdi possano mano a mano sostituire quelli bruciati.
Ripercorriamo assieme alcuni istanti durante le fasi di realizzazione, insieme ad alcune immagini con i dettagli di quest’ultimo lavoro, il consiglio è come sempre quello di darci un occhiata, certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare tutto il particolare approccio stilistico dell’Argentino.
Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Dan Lacrema