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GORGO

OX for Mons capitale Européenne de la culture

Tra i grandi artisti coinvolti nei lavori di Mons capitale Européenne de la culture, ritroviamo con piacere OX, l’autore Francese nei giorni scorsi ha infatti terminato di realizzare un nuovo intervento su questo grande cartellone pubblicitario presenti nella cittadina Francese.

Abbiamo spesso intrecciato il nostro cammino con quello dell’artista, completamente colpiti dallo spessore tematico e dal forte impatto delle sue produzioni. Lo stimolo principale di OX parte dalla volontà dell’interprete di veicolare anzitutto una riflessione sullo spazio pubblico ed in particolare sull’abuso dello stesso da parte della pubblicità. Decontestualizzare la funzione dello spazio stesso, questo è il fulcro delle produzioni firmate dal Francese a cui si aggiunge la volontà di una forte riappropriazione dello stesso in funzione di tutto ciò che circonda una determinata superfice. In questo senso non si tratta quindi di uno sviluppo sovversivo, o meglio non è squisitamente legato ad una produzioni politica o comunque sociale, quanto piuttosto, partendo dallo stesso concetto, l’autore devia la personale parabola riflessiva mirano ad una travalicazione/cancellazione degli cartelloni pubblicitari.

Per sviluppare questo preciso spirito tematico, OX attinge direttamente dal panorama, dalle architetture e da tutto ciò che circonda una determinata billboards. Lavorando quindi attraverso una visione cognitiva, veniamo accolti da veri e propri prosegui o incarnazioni inedite, in cui l’artista si confronta con la superfice in funzione dello spazio. Qualsiasi elemento viene quindi commutato, filtrato e riproposto all’interno di questi grandi cartelloni pubblicitari in quello che è a tutti gli effetti, una riappropriazione simbiotica capace di sovvertire completamente il valore intrinseco della struttura. Da portatori di un messaggio, questi cartelloni, tornano a contatto con la città, con ciò che li circonda oppure vengono attraversati da immagini del tutto nuove e legate all’immaginazione dell’interprete.

L’intervento realizzato per l’importante evento culturale, raccoglie appieno lo spirito tematico delle produzioni firmate da OX. Abituati a confrontarci con commutazioni o proseguimenti di immagini o spunti già presenti all’interno di un determinato contesto, veniamo qui completamente spiazzati dalla scelta realizzativa dell’artista. Il Francese piuttosto che dedicarsi ad un impulso grafico, sceglie piuttosto un approccio testuale andando a rivendicare gli spazi dei due cartelloni pubblicitari attraverso la gigante scritta PUBLICITÉ. Lavorando quindi ancora una volta a livello semantico e soprattutto per mezzo di un impulso riflessivo, l’autore va quindi a creare un nuovo ed inedito cortocircuito verbale. La stessa scritta identifica infatti lo spazio, nel suo stesso uso più comune e canonico, al tempo stesso impatta con disagio lo spettatore od il passante casuale. L’opera pone in questo senso l’accento sul abuso degli spazi urbani da parte di questi vettori pubblicitari, schernendo e rafforzando quelle che sono le basi tematica delle produzioni dell’interprete. Che dire, chapeau!

Ad accompagnare il nostro testo, alcuni scatti con i dettagli di quest’ultima pittura, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by The Artist

OX for Mons capitale Européenne de la culture

Tra i grandi artisti coinvolti nei lavori di Mons capitale Européenne de la culture, ritroviamo con piacere OX, l’autore Francese nei giorni scorsi ha infatti terminato di realizzare un nuovo intervento su questo grande cartellone pubblicitario presenti nella cittadina Francese.

Abbiamo spesso intrecciato il nostro cammino con quello dell’artista, completamente colpiti dallo spessore tematico e dal forte impatto delle sue produzioni. Lo stimolo principale di OX parte dalla volontà dell’interprete di veicolare anzitutto una riflessione sullo spazio pubblico ed in particolare sull’abuso dello stesso da parte della pubblicità. Decontestualizzare la funzione dello spazio stesso, questo è il fulcro delle produzioni firmate dal Francese a cui si aggiunge la volontà di una forte riappropriazione dello stesso in funzione di tutto ciò che circonda una determinata superfice. In questo senso non si tratta quindi di uno sviluppo sovversivo, o meglio non è squisitamente legato ad una produzioni politica o comunque sociale, quanto piuttosto, partendo dallo stesso concetto, l’autore devia la personale parabola riflessiva mirano ad una travalicazione/cancellazione degli cartelloni pubblicitari.

Per sviluppare questo preciso spirito tematico, OX attinge direttamente dal panorama, dalle architetture e da tutto ciò che circonda una determinata billboards. Lavorando quindi attraverso una visione cognitiva, veniamo accolti da veri e propri prosegui o incarnazioni inedite, in cui l’artista si confronta con la superfice in funzione dello spazio. Qualsiasi elemento viene quindi commutato, filtrato e riproposto all’interno di questi grandi cartelloni pubblicitari in quello che è a tutti gli effetti, una riappropriazione simbiotica capace di sovvertire completamente il valore intrinseco della struttura. Da portatori di un messaggio, questi cartelloni, tornano a contatto con la città, con ciò che li circonda oppure vengono attraversati da immagini del tutto nuove e legate all’immaginazione dell’interprete.

L’intervento realizzato per l’importante evento culturale, raccoglie appieno lo spirito tematico delle produzioni firmate da OX. Abituati a confrontarci con commutazioni o proseguimenti di immagini o spunti già presenti all’interno di un determinato contesto, veniamo qui completamente spiazzati dalla scelta realizzativa dell’artista. Il Francese piuttosto che dedicarsi ad un impulso grafico, sceglie piuttosto un approccio testuale andando a rivendicare gli spazi dei due cartelloni pubblicitari attraverso la gigante scritta PUBLICITÉ. Lavorando quindi ancora una volta a livello semantico e soprattutto per mezzo di un impulso riflessivo, l’autore va quindi a creare un nuovo ed inedito cortocircuito verbale. La stessa scritta identifica infatti lo spazio, nel suo stesso uso più comune e canonico, al tempo stesso impatta con disagio lo spettatore od il passante casuale. L’opera pone in questo senso l’accento sul abuso degli spazi urbani da parte di questi vettori pubblicitari, schernendo e rafforzando quelle che sono le basi tematica delle produzioni dell’interprete. Che dire, chapeau!

Ad accompagnare il nostro testo, alcuni scatti con i dettagli di quest’ultima pittura, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by The Artist