NUART Festival 2014 – The Exhibition
Andiamo a svelare passo dopo passo le meraviglie di questa nuova edizione del NUART Festival, la rassegna di Stavanger in Norvegia come sempre offre una duplicità visiva, da una parte i lavori in strada dall’altre le opere installative realizzate indoor per l’esibizione, spostiamo l’attenzione proprio su quest’ultime.
L’edizione di quest’anno è caratterizzata da una precisa direzione artistica, Martyn Reed per la line-up di quest’anno ha voluto proporre un approccio maggiormente concettuale, invitando e incastrando personalità e sviluppi tematici differenti in quello che è senza dubbio un gruppo di interpreti che fa delle proprie e differenti riflessioni il proprio e principale volano espressivo.
Nel calderone di nomi presenti troviamo Andreco, ±MaisMenos±, Mathieu Tremblin, John Fekner, Fra Biancoshock, Borondo, TILT, SPY, Icy & Sot, Strok, ciascuno di questo ha presentato una propria e personale installazione portando avanti il proprio percorso artistico ma soprattutto continuando sull’idea di interazione profonda ed articolata con lo spettatore attraverso una approccio simbolico, viscerale ed emotivo e per questo capace di scuotere in maniere così decisa la mente e le sensazioni di chi sta osservando. In questo senso suggestiva e ricca di significato l’opera proposta da Fra Biancoshock “Social Reich” che pone le basi per uno spunto vivo e profondo laddove la svastica nazista viene rielaborata attraverso il simbolo di Facebook, e ancora, Andreco che porta in dote tutto la personale relazione con la natura per mezzo di un lavoro altamente tangibile in cui i simboli della natura vanno a riecheggiare ed a contrastare quello che un ambiente di cemento, un involucro freddo al quale non si sentono di appartenere. Borondo qui rivela tutta l’efficacia emotiva del proprio lavoro andando a proporre un intervento in cui una serie frammentata di superfici, tra quadrati e rettangoli trasparenti, viene lavorata dall’artista fino a far compire corpi nudi e parti degli stessi, tra nascita, vita e morte in un indagine su noi stessi che riesce puntualmente a metterci a nudo. I ±MaisMenos± anche qui portano in dote tutto il loro vivace e affilato parco produttivo andando ancora una volta a sviluppare una riflessione sul momento economico, sociale e politico attuale, “Eurosion” appare come un immagine forte, quasi indelebile che intacca le certezze di chi crede in un Europa unita ed al tempo stesso solleva dubbi e perplessità, scuote le menti, riportando l’arte di strada direttamente alla sua vera natura.
Nient’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli delle opere proposte dagli artisti, dateci un occhiata siamo certi che non mancherete di apprezzare e restate sintonizzati presto nuovi e succosi aggiornamenti sul Festival.
Pics by Ian Cox