No Curves – “EVE” New Piece in Barcelona, Spain
Continuiamo ad interessarci al lavoro di No Curves, l’artista italiano facendo seguito alla bella esperienza milanese di qualche settimana fa (Covered), si sposta a Barcellona in un nuovo edificio abbandonato dove poter continuare a sviluppare il proprio e personale immaginario.
A differenza del precedente lavoro qui l’artista sceglie di concentrare i propri sforzi su una zona unica, torna ad elaborare un volto No Curves, lasciando il proprio segno attraverso un infinita e profondissima sequenza di dettagli che animano tutti i tratti della donna rappresentata, un volto non comune che va a pescare direttamente nella figura di Eva, da qui il nome dell’intervento, elevando e portando di fatto il pezzo su diversi temi e spunti di riflessione tutti di cogliere.
L’interprete sceglie in questo nuovo pezzo una lavorazione totalmente istintiva, senza affidarsi a bozze od ad uno schema pre-impostato, l’artista si avventa sullo spazio scegliendo di lavorare unicamente attraverso una logica cromatica, traccia linee, segmenti, interrompe direttrici fino a far comparire i tratti del volto, i dettagli della carne, delle labbra e dello sguardo con una cura incredibile per gli occhi, vero e proprio dolcius in fundo di un opera come sempre immersiva. Il valore aggiunto è come sempre rappresentato dalla grande caratterizzazione delle opere di No Curves, aldilà del particolare medium di lavoro, vogliamo mettere l’accento ancora una volta sulla capacità dell’interprete di sfruttare il nastro adesivo al meglio imbastendo un trama incredibile e multi-sfaccettata, le linee si rincorrono cambiando tonalità e direzione, sovrapponendosi, intersecando e segnando un trama complessa, sovrapposizione di tinte e grandezze differenti, in un corsa veloce ed adrenalinica.
Con “EVE” questo il nome dell’opera, No Curves si rifà alla figura di Eva abbracciandone tutti i significati da quelli spirituali a quelli più metaforici. Tra le differenti chiavi di lettura quella che maggiormente ci ha stuzzicato è l’interessante rapporto tra il luogo e l’intervento stesso, la prima donna è anche un simbolo metaforico della fine di qualcosa e, in un luogo in forte stato di abbandono, di degrado e che quindi ha concluso il suo ‘ciclo vitale’, ci sembra quanto mai azzeccata la riproduzione personale del suo volto.
Per farvi cogliere tutto lo spettacolo di quest’ultimo lavoro vi lasciamo ad un bella serie di scatti che documentano tutto il processo creativo e gli istanti di lavoro dell’artista, dateci un occhiata siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare lo splendido risultato finale.
Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Ares