Nemo’s x DissensoCognitivo – “Natura Morta” Mural

Torniamo ad Imola, qui in occasione dei lavori per il Restart Festival ritroviamo con piacere Nemo’s ed il DissensoCognitivo, i due interpreti hanno unito gli sforzi dando vita ad un nuovo intervento catalizzato da spunti e riflessioni comuni.

La parete di Imola è l’occasione per vedere incrociarsi due distinti approcci, differenti nella dinamiche ma capaci in entrambi i casi di cogliere una riflessione personale che vede l’uomo come principale protagonista, una mistura tematica amara che puntualmente ha saputo colpirci ed affascinarci e che giunge quindi, coadiuvando i percorsi di ciascuno dei due autori, ad un nuovo e generoso impatto.

Sia per Nemo’s che per il DissensoCognitivo, l’essere umano è giunto al capolinea, senza troppi giri di parole l’impeto delle produzioni dei due interpreti Italiani sa di bordata diretta ed incisiva e raccoglie personali riflessioni capaci di spaziare dall’attualità, per il primo, e da una divagazione futuristica capace di gettare lo sguardo decisamente in avanti, per quanto riguarda il secondo.

In entrambi i casi l’approccio visivo è diametralmente legato alla tematica scelta e portata avanti, in questo senso i corpi di Nemo’s, realizzati interamente su un supporto cartaceo, raggrinziti, ruvidi, e molli, rappresentano tutta la fragilità dell’essere umano, ne colgono e trasudano l’inquietudine e la malinconia, irregolari e scavati nei tratti, sono il perfetto specchio brutale e realistico dell’uomo moderno, vengono costituiti da colori spenti e grigi, al fine di alimentare il senso pessimistico da cui l’artista estrae la sua visione. Per quanto riguardo i lavori del DissensoCognitivo è innegabile come la personale fascinazione vada ad impattare direttamente con le visioni tipiche dell’autore. I corpi, le macchine e le ombre oscure che si muovono silenti all’interno di un mondo in rovina, l’essere umano annientato ed annichilito nell’aspetto e nella propria stessa essenza, trasformato dal proprio ego e dalla propria intrinseca vena autodistruttiva, si aggira guidato unicamente dall’istinto all’interno di una massa virulenta tra carne marcia ed innesti meccanici.

Raccogliendo quindi a piene mani dalle personali ricerche i due autori presentano “Natura Morta”, l’idea è quella di innescare su questa lunga parete una sorta di cortocircuito visivo-letterale. La ‘natura morta’ è di fatto un genere pittorico piuttosto comune nell’arte occidentale, nelle opere di questo filone siamo soliti imbatterci in immagini di frutta, cibo ed oggetti di uso comune. L’uomo quindi è totalmente assente, esattamente come nel murale dove appare come una presenza visibile ma non viva, la figura centrale dell’intervento è un corpo quasi inanimato, letteralmente sezionato, trattato come un animale, esposto come un trofeo. Ne vediamo le viscere, le interiora livide e dotate (quasi) di volontà propria, velenose ed acide, specchio veritiero dell’animo interiore del character, ed al contempo assistiamo alle scempio compiuto da due macchine, stimolo ed analogia degli impulsi umani, che in silenzio proseguono il personale e crudele banchetto.

L’opera si presenta quindi come ideale analogia tematica, esattamente come le più classiche nature morte, capaci di racchiudere simboli ed allegorie riferite alla fugacità del mondo ed alla vanitas, il risultato finale ci mostra il punto di contatto tra le riflessioni degli artisti, l’attuale umanità ha distrutto e saccheggiato le risorse naturali, uccidendole e morendo a sua volta, parallelamente la stessa biosfera, cade per colpa delle azioni compiute dall’essere umano, tra presente e futuro in quello che ha le sembianze di un cerchio che chiudendo il proprio percorso ci mostra il prossimo futuro, tetro, angosciante e desolante.

Thanks to The Artists for The Pics
Pics by Giovanni Sarti