MP5 – New Mural for Memorie Urbane Festival 2014
Rimaniamo ad Itri, per l’ottimo Memorie Urbane Festival scende infatti in campo MP5, la grande artista italiana ha infatti da poco terminato questo bel lavoro come sempre caratterizzato dal consueto approccio visivo e stilistico.
Abbiamo spesso avuto modo di vedere da vicino l’operato di MP5, l’artista continua a portare avanti la particolare stilistica in favore di temi e situazioni che vanno spesso ad interagire con le storie ed i paesaggi dei suoi stessi spot, ma soprattutto sviluppano una forte e profonda riflessione su quelle che sono le differenti increspature dell’animo umano, i differenti spettri emotivi, le sensazioni filtrate attraverso il personale immaginario e filtro visivo, l’artista disciplina il proprio lavoro attraverso un tratto fortemente illustrativo coadiuvato dall’utilizzo quasi unicamente del nero e del bianco come colori principali, le figure che nascono da questo incontro cromatico, risultato essenziali nella loro forma ed al contempo restituiscono la giusta caratterizzazione che permette all’interprete di portare avanti Il valore intrinseco e tematico delle sue stesse opere e che trova, nelle sperimentazioni degli ultimi mesi, una componente cromatica maggiormente diversificata e caratteristica a suo sostegno.
Per la rassegna del litorale pontino MP5 raccoglie appieno gli ultimi sviluppi del proprio personale lavoro, torna quindi il binomio cromatico tra il bianco ed il nero, con l’intervento di un’altra tinta a bilanciare il tutto, ma soprattutto l’artista propone un opera che riesce ancora una volta a toccare spunti e profondità emotive, lasciando il segno con una delle opere che maggiormente ci ha catturato tra quelle proposte per il Festival. L’opera dell’artista racchiude come detto tutto l’impianto visivo che da sempre ne caratterizza il percorso, la scelta di utilizzare un verde acqua per il background della figura raffigurata esalta la tematica stessa dell’intervento, personaggio principale è infatti una donna completamente immersa all’interno della parete e raffigurata in posizione fetale. Proprio la particolare postura del personaggio rappresenta l’incipit nonché base tematica del lavoro, nella simulazione la donna, che viene raffigurata come se fosse un neonato nella pancia della madre, con tanto di cordone ombelicale, dà vita ad una sorta di rottura tematica. La postura suggerisce una situazione di nascita, ma l’aspetto del character tradisce questa attesa andando piuttosto a suggerire una circostanza di abbandono, di totale immersione nei propri pensieri, il liquido amniotico si trasforma in acqua cristallina, dall’essere bambini e neonati in questo senso si rinasce a nuova vita. L’idea dell’intervento va quindi a suggerire una riflessione su se stessi per una rinascita personale e spirituale, al contempo la presenza del cordone ombelicale va però a legarsi con la presenza del luogo, riportandoci nella piazza della città ed irrobustendo il legame con la stessa.
Non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto alla bella serie di scatti in calce attraverso i quali possiamo rivivere insieme alcuni istanti di realizzazione del lavoro fino all’eccellente risultato finale, dateci un occhiata siamo certi che anche voi come noi saprete apprezzare, enjoy it.
Thanks to Arianna Barone and Flavia Fiengo for The Pics