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GORGO

MP5 – New Mural at Bunker, Torino

Dopo qualche settimana torniamo a parlarvi di MP5, l’artista Italiana facendo seguito all’intervento dia qualche mese fa, è infatti tornata al lavoro andando a dipingere questa sua seconda parete all’interno del Bunker di Torino.

Dopo appunto Panismo, ecco quindi MP5 nuovamente arricchire nuovamente le pareti di uno dei progetti a lungo termine a cui maggiormente ci sentiamo legati. L’artista ancora una volta raccoglie tutto il suo personale alfabeto visivo dando vita ad un opera nuovamente sensibile e sopratutto ricca di differenti chiavi di lettura, proprio come piace a noi.

Abbiamo spesso posato il nostro sguardo sulle produzioni dell’interprete riuscendo a coglierne tutta l’intrinseca capacità di riuscire a toccare corde e spunti tra i più sensibili ma sopratutto assolutamente coinvolti all’interno di un approccio stilistico personale e profondo. Proseguendo nel portare avanti il suo peculiare approccio visivo, MP5 continua ad adottare un impostazione pittorica molto essenziale, ereditando il tratto direttamente dalle influenze illustrative e dai fumetti, l’interprete ha portato avanti uno stile proprio e facilmente riconoscibile. Il bianco ed il nero in questo senso rappresentano gli unici vettori cromatici delle sue creazioni e vanno ad incastrarsi all’interno di un universo che continua a sperimentare dinamiche differente, raccogliendo storie e riflessioni mai banali ed al contempo arricchendosi di tinte e colori proprio in contrapposizione con il binomio cardine dei lavori. Questa precisa e spiccata sensibilità stilistica viene accompagnata dalla volontà dell’autrice di imbastire un dialogo serrato con i luoghi di lavoro, i temi e le situazioni raffigurati vanno quindi a cogliere le storie ma anche la particolare architettura del paesaggio e dello spot a disposizione. In tal senso è quindi fondamentale riflettere sulla capacità dell’artista di sviluppare un proprio e personale spaccato umano, con le sue differenti sfaccettature, le increspature e le sensibilità che accompagnano l’uomo nei suoi divergenti spettri emotivi, il tutto filtrato attraverso una precisa influenza visiva.

Per il bel progetto Torinese, che continua ad arricchirsi di lavori di assoluto spessore, MP5 presenta “Titani”. L’opera presenta le tipiche caratteristiche del lavoro dell’interprete, spazio quindi al consueto bianco e nero ed ad una interazione con tutta la superficie limitrofa alla grande parete. L’intervento mette in mostra una serie di ragazzi intenti a giocare alla corda, il dettaglio come sempre aiuta a leggere in profondità, scorgiamo quindi come proprio la corda sia spezzarsi nel mezzo e sopratutto come ai due lati delle figure siano presenti due grandi fuochi. L’impressione è quella di trovarsi di fronte ad una critica sottile ed al contempo velenosa, una sorta di specchio della società, il tirare la corda risulta di fatto inutile e porterà alla dipartita di ciascuna delle due squadre, al contempo osservando proprio la fune possiamo notare come sia in realtà un grande cerchio, scelta questa che alimenta la sensazione di una sorta di equilibrio spezzato, laddove gli stessi personaggi raffigurati ne sono la causa e ne subiranno le conseguenze.

Nient’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Fabrizio Garino

MP5 – New Mural at Bunker, Torino

Dopo qualche settimana torniamo a parlarvi di MP5, l’artista Italiana facendo seguito all’intervento dia qualche mese fa, è infatti tornata al lavoro andando a dipingere questa sua seconda parete all’interno del Bunker di Torino.

Dopo appunto Panismo, ecco quindi MP5 nuovamente arricchire nuovamente le pareti di uno dei progetti a lungo termine a cui maggiormente ci sentiamo legati. L’artista ancora una volta raccoglie tutto il suo personale alfabeto visivo dando vita ad un opera nuovamente sensibile e sopratutto ricca di differenti chiavi di lettura, proprio come piace a noi.

Abbiamo spesso posato il nostro sguardo sulle produzioni dell’interprete riuscendo a coglierne tutta l’intrinseca capacità di riuscire a toccare corde e spunti tra i più sensibili ma sopratutto assolutamente coinvolti all’interno di un approccio stilistico personale e profondo. Proseguendo nel portare avanti il suo peculiare approccio visivo, MP5 continua ad adottare un impostazione pittorica molto essenziale, ereditando il tratto direttamente dalle influenze illustrative e dai fumetti, l’interprete ha portato avanti uno stile proprio e facilmente riconoscibile. Il bianco ed il nero in questo senso rappresentano gli unici vettori cromatici delle sue creazioni e vanno ad incastrarsi all’interno di un universo che continua a sperimentare dinamiche differente, raccogliendo storie e riflessioni mai banali ed al contempo arricchendosi di tinte e colori proprio in contrapposizione con il binomio cardine dei lavori. Questa precisa e spiccata sensibilità stilistica viene accompagnata dalla volontà dell’autrice di imbastire un dialogo serrato con i luoghi di lavoro, i temi e le situazioni raffigurati vanno quindi a cogliere le storie ma anche la particolare architettura del paesaggio e dello spot a disposizione. In tal senso è quindi fondamentale riflettere sulla capacità dell’artista di sviluppare un proprio e personale spaccato umano, con le sue differenti sfaccettature, le increspature e le sensibilità che accompagnano l’uomo nei suoi divergenti spettri emotivi, il tutto filtrato attraverso una precisa influenza visiva.

Per il bel progetto Torinese, che continua ad arricchirsi di lavori di assoluto spessore, MP5 presenta “Titani”. L’opera presenta le tipiche caratteristiche del lavoro dell’interprete, spazio quindi al consueto bianco e nero ed ad una interazione con tutta la superficie limitrofa alla grande parete. L’intervento mette in mostra una serie di ragazzi intenti a giocare alla corda, il dettaglio come sempre aiuta a leggere in profondità, scorgiamo quindi come proprio la corda sia spezzarsi nel mezzo e sopratutto come ai due lati delle figure siano presenti due grandi fuochi. L’impressione è quella di trovarsi di fronte ad una critica sottile ed al contempo velenosa, una sorta di specchio della società, il tirare la corda risulta di fatto inutile e porterà alla dipartita di ciascuna delle due squadre, al contempo osservando proprio la fune possiamo notare come sia in realtà un grande cerchio, scelta questa che alimenta la sensazione di una sorta di equilibrio spezzato, laddove gli stessi personaggi raffigurati ne sono la causa e ne subiranno le conseguenze.

Nient’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Fabrizio Garino