Il monumento di Alberonero nel quartiere Barracas di Buenos Aires
Con una rinnovata maturità artistica l’immaginario di Alberonero sta sempre più entrando in relazione con uno sviluppo tangibile. I disegni e le immagini si trasformano in volumi invisibili pensati non per modificare l’esistente, quanto piuttosto per abbracciarlo ed alterarlo attraverso nuove percezioni, tema questo perfettamente incarnato nel progetto Altro Paesaggio presentato lo scorso settembre da Ritmo (Covered).
“Villa 26 – Monumento por una arquitectura precaria” è l’ultimo intervento realizzato dall’artista nel quartiere Barracas a sud di Buenos Aires, per la Residenza Barrio Puente organizzata da Pol Corona. L’opera è un nuovo tassello nel percorso di avvicinamento dell’autore all’architettura e al design all’interno dello spazio pubblico. Al tempo stesso si tratta di un elogio all’architettura povera, al brutalismo, dove la costruzione umana si unisce alla leggerezza dell’astrazione.
Lo scorso Novembre è stata demolita la Villa (favelas) n. 26, Alberonero ha voluto realizzare un monumento in memoria di questo spazio raso al suolo e spostato da un’altra parte del quartiere. A Buenos Aires egli ha infatti trovato terreno fertile per la propria ricerca visto che la città è ricca di elementi brutalisti spesso legati a zone di assoluta povertà.
La scultura, un totem di 1 metro x 1 metro x 3 metri di altezza situato all’interno di un anfiteatro abbandonato, è stata realizzata con gli stessi materiali di cui è composta una villa (cemento, mattoni, ferro e legno) e in generale le costruzioni povere che caratterizzano queste zone. Il cubo presente nella parte alta rappresenta l’artista stesso e l’astrazione che egli dà agli spazi che progetta.
Il risultato finale è un opera pensata per donare speranza agli abitanti attraverso una nuova immaginazione della possibilità del costruire.
Photo Credit: The Artist