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Moallaseconda – New Mural at Cementificio Marchino

Prosegue l’ottimo periodo di Moallaseconda, l’artista Italiano nei giorni scorsi si è spostato all’interno del Cementificio Marchino a Prato, dove ha avuto modo di proseguire la personale sperimentazione e ricerca sulla forma applicata alla superficie di lavoro.

La ricerca ed il processo, rappresentano i due baluardi visivi delle produzione firmata da Moallaseconda. La continua sensibilità dell’artista per gli spazi e per gli ambienti di lavori, così come la volontà di non rimanere ancorato ad un unica direzione stilistica, ci permettono di confrontarci di volta in volta con opere differenti, impulsi inaspettati e del tutto nuovo, capaci quanto mai di entrare in simbiosi con gli spot in cui lo stesso ha modo di lavorare.

Attraverso uno stimolo spontaneo, altamente gestuale, proseguiamo quindi nel confrontarci con una ricerca che ha nella personale commutazione della forma, in funzione proprio delle differenti superfici ed ambienti di lavoro, la sua peculiarità più grande. La miscela viscerale e percettiva che investe l’artista durante il suo lavoro, riversa nello spazio forme ed elementi astratti altamente criptici, irregolari nel loro intrinseco aspetto. Le forme rappresentante strizzano l’occhio al mistico, all’esoterico, evanescente ricordo di un impostazione figurativo ormai del tutto abbandonata in favore di una essenzialità e di una sintesi pittorica, particolarmente rimarcate.

Lavorando e confrontandosi con differenti elementi, dalle vibranti installazioni alle opere maggiormente pittoriche, appare chiaro come l’autore Italiano continui a connettersi con gli ambienti e con i luoghi abbandonati, sempre più stimolo ed ideale propellente delle sue produzioni.

Nelle opere dell’interprete, non troviamo un tema od una narrativa, quanto piuttosto una costante ricerca estetica in grado di variare forma, sostanza ed aspetto. Le figure presentate si aprono, si schiudono, vengono legate e slegate a tinte e colori differenti, attimi tonali brevi ed intensi che si miscelano a sezioni più estreme, scandite da textures. Quello che emerge è un insieme di elementi e figure instabili, diretti ed incisivi, in un riverbero visivo emotivo e viscerale.

Raccogliendo quindi dalla personale e continua ricerca, Moallaseconda per questa sua ultima fatica, si confronta con una superficie del tutto nuova. A differenza del precedente intervento (Covered), caratterizzato da un impulso pittorico più delicato ed in linea con le peculiarità dello spazio e dell’ambiente circostante, quest’ultima fatica eredita una struttura visiva e materica decisamente più rimarcata. L’irregolarità dello spazio, vede l’autore riflettere sullo spazio attraverso una pittura maggiormente incisiva. Attraverso la vernice e quelle che sono peculiarità della parete, ecco emergere nuove textures, cadenzate si dalla mano dell’artista ma ancora una volta, in grado di emergere attraverso le alterazioni visive e già presenti sul muro. Tra disegnato e non disegnato, l’interprete sceglie ancora una volta di interagire con la natura, dal punto di vista tonale, dove il verde diviene parte integrante, nonché elemento vivo e catartico, di questa sua ultima fatica.

Ad accompagnare il nostro testo la consueta serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro dell’interprete.

Thanks to The Artist for The Pics

Moallaseconda – New Mural at Cementificio Marchino

Prosegue l’ottimo periodo di Moallaseconda, l’artista Italiano nei giorni scorsi si è spostato all’interno del Cementificio Marchino a Prato, dove ha avuto modo di proseguire la personale sperimentazione e ricerca sulla forma applicata alla superficie di lavoro.

La ricerca ed il processo, rappresentano i due baluardi visivi delle produzione firmata da Moallaseconda. La continua sensibilità dell’artista per gli spazi e per gli ambienti di lavori, così come la volontà di non rimanere ancorato ad un unica direzione stilistica, ci permettono di confrontarci di volta in volta con opere differenti, impulsi inaspettati e del tutto nuovo, capaci quanto mai di entrare in simbiosi con gli spot in cui lo stesso ha modo di lavorare.

Attraverso uno stimolo spontaneo, altamente gestuale, proseguiamo quindi nel confrontarci con una ricerca che ha nella personale commutazione della forma, in funzione proprio delle differenti superfici ed ambienti di lavoro, la sua peculiarità più grande. La miscela viscerale e percettiva che investe l’artista durante il suo lavoro, riversa nello spazio forme ed elementi astratti altamente criptici, irregolari nel loro intrinseco aspetto. Le forme rappresentante strizzano l’occhio al mistico, all’esoterico, evanescente ricordo di un impostazione figurativo ormai del tutto abbandonata in favore di una essenzialità e di una sintesi pittorica, particolarmente rimarcate.

Lavorando e confrontandosi con differenti elementi, dalle vibranti installazioni alle opere maggiormente pittoriche, appare chiaro come l’autore Italiano continui a connettersi con gli ambienti e con i luoghi abbandonati, sempre più stimolo ed ideale propellente delle sue produzioni.

Nelle opere dell’interprete, non troviamo un tema od una narrativa, quanto piuttosto una costante ricerca estetica in grado di variare forma, sostanza ed aspetto. Le figure presentate si aprono, si schiudono, vengono legate e slegate a tinte e colori differenti, attimi tonali brevi ed intensi che si miscelano a sezioni più estreme, scandite da textures. Quello che emerge è un insieme di elementi e figure instabili, diretti ed incisivi, in un riverbero visivo emotivo e viscerale.

Raccogliendo quindi dalla personale e continua ricerca, Moallaseconda per questa sua ultima fatica, si confronta con una superficie del tutto nuova. A differenza del precedente intervento (Covered), caratterizzato da un impulso pittorico più delicato ed in linea con le peculiarità dello spazio e dell’ambiente circostante, quest’ultima fatica eredita una struttura visiva e materica decisamente più rimarcata. L’irregolarità dello spazio, vede l’autore riflettere sullo spazio attraverso una pittura maggiormente incisiva. Attraverso la vernice e quelle che sono peculiarità della parete, ecco emergere nuove textures, cadenzate si dalla mano dell’artista ma ancora una volta, in grado di emergere attraverso le alterazioni visive e già presenti sul muro. Tra disegnato e non disegnato, l’interprete sceglie ancora una volta di interagire con la natura, dal punto di vista tonale, dove il verde diviene parte integrante, nonché elemento vivo e catartico, di questa sua ultima fatica.

Ad accompagnare il nostro testo la consueta serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro dell’interprete.

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