Luzinterruptus – New Piece in Stoke on Trent
Ci spostiamo a Stoke on Trent in Inghilterra, qui a distanza di tempo ritroviamo i Luzinterruptus che in occasione delle festività natalizie hanno da poco presentato il loro albero celebrativo catalizzato come sempre da una riflessione sul consumismo.
Quest’ultima fatica, allestita i primi di dicembre e caratterizzata dal consueto lavoro tecnico, è l’opportunità per tornare ad approfondire il lavoro degli interpreti, attraverso un opera nuovamente legata alle festività di Dicembre e sopratutto dal fortissimo volare riflessivo.
Come abbiamo avuto il piacere di vedere diverse volte gli artisti sono un mistura perfetta di discipline differenti che vanno ad investire gli spazi per mezzo di installazione insolite ed altamente catartiche che hanno nell’utilizzo della luce il loro principale vettore emotivo. Partiti per le strade di Madrid con l’idea di mettere l’accento, attraverso installazioni luminescenti sui problemi della città completamente ignorati dalle autorità e dai cittadini, gli artisti hanno poi proseguito il loro percorso lasciando invariata la componente di denuncia ma proponendo anche lavori che potessero trasformare l’aspetto di spot e luoghi particolarmente evocativi od interessanti per loro stessi.
Come detto a caratterizzare le opere degli interpreti troviamo sicuramente l’utilizzo della luce che, oltre a fornire un grande impatto visivo, permette loro lavorare in strada, sia per gli interventi di piccole che di grandi dimensioni, senza danneggiare o distruggere l’arredo urbano ma piuttosto con l’intento di inserirsi all’interno dello stesso per spingere la condivisione con i cittadini. Elementi ricorrenti nelle opere dei Luzinterruptus sono anche la spazzatura così come il riciclaggio di materiali semplici con i quali il collettivo dà vita alla (quasi) totalità delle sue effimere e curiose incursioni.
Per questa nuova installazione, ancora una volta i Luzinterruptus hanno chiesto a cittadini, volontari, vicini, studenti ed associazioni di fornire loro sacchi di plastica e di aiutarli ad assemblare gli stessi. La costruzione dell’opera diviene quindi anzitutto partecipativa. Dopo ben sette giorni di lavoro ed oltre duemila sacchetti di plastica donati, ecco ergersi l’albero di natale di ben sei metri, caratterizzato appunto dall’essere interamente costruito da buste di plastiche con all’interno le luci. L’idea dell’installazione è quella di rappresentare i modo simbolico ed universalmente riconoscibile, l’eccessivo consumo di sacchetti di plastica, dall’altra inevitabilmente gli sprechi che avvengono durante questo particolare periodo dell’anno dove il significato religioso e tradizionale è stato sostituito da un invito al consumismo incontrollato.
Null’altro da aggiungere, in calce al nostro testo potete trovare una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti.
Pics by Gustavo Sanabria