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GORGO

Les Bains Douches Project in Paris

Del bel Les Bains Douches abbiamo avuto un assaggio quando vi abbiamo parlato della bella realizzazione di Katre (qui) è arrivato ora il momento di approfondire al meglio tutto il progetto.

La città di Parigi nasconde segreti e storie particolari, con come quella delle famose catacombe sotterranee nido di alcuni artisti, in Francia sembra apprezzare molto gli spazi augusti ed abbandonati, così da una idea della famosa Magda Danysz Gallery prende vita il Les Bains Douches Project. L’idea è quella di far utilizzare uno spazio prossimo alla demolizione dai migliori artisti in circolazione durante i quattro mesi precedenti alla distruzione dello stesso. Fino al 30 Aprile si sono susseguite di volta in volta diverse personalità della scena urbana internazionale, chiunque facesse tappa a Parigi ha avuto modo di lavorare all’interno degli oltre 3000 mq a disposizione.

Il risultato è un incredibile sequenza di opere di primissimo livello, con gli interventi di Futura, Space Invader, C215, Vhils, Sten Lex, Sowat, Lek, Dem189, Seth, Jacques Villegle, Philippe Baudelocque, Ludo, Jerome Mesnager, Ash, L’atlas, Sambre, Parole, Apotre, Gerard Zlotykamien, Katre, Psy, Nasty, SKKI, Popay, Tanc, Sandra Matamoros, Gilbert1, Ned, Jek45, Stephane Carricondo, Jeanne Susplugas, Legz, Zeer, Jean Francois Julian, Joachim Sauter, WXYZ, Yz, Thomas Canto, 9eme Parole, and Cedric Bernadotte, che attraverso i loro personalissimi stili hanno cambiato il volto dell’edificio. Un progetto dal sapore effimero, non è possibile accedervi, non sono ammessi visitatori, uno spazio per gli artisti ed agli artisti che al suo interno hanno potuto esprimersi liberamente e senza lo sguardo di occhi indiscreti, sperimentando e divertendosi ad interagire con tutta la desolazione che uno scenografia pittoresca come questa sà offrire. Un contenitore che sà di spaccato dell’attività artistica moderna, eterno per quello che ha lasciato agli artisti stessi e per l’arte racchiusa al proprio interno.

Vogliamo mettere l’accento su questa tipologia di progetti che si distaccato dal canonico utilizzo degli street artist, non vi è più un filo diretto con il fruitore ma bensì una culla personale nel quale ritrovarsi, condividere ed incanalare il proprio talento, uno spazio per loro, una perla che si perde nelle piaghe del tempo, questi sono i progetti che ci piacciono e sarebbe interessante ricreare una situazione del genere anche qui da noi, chissà magari c’è ed ancora non se ne sà nulla, nel dubbio comunque vi offriamo una bella gallery per approfondire nel dettagli le opere degli artisti partecipanti, enjoy it.

Pics by Arrested Motion

Les Bains Douches Project in Paris

Del bel Les Bains Douches abbiamo avuto un assaggio quando vi abbiamo parlato della bella realizzazione di Katre (qui) è arrivato ora il momento di approfondire al meglio tutto il progetto.

La città di Parigi nasconde segreti e storie particolari, con come quella delle famose catacombe sotterranee nido di alcuni artisti, in Francia sembra apprezzare molto gli spazi augusti ed abbandonati, così da una idea della famosa Magda Danysz Gallery prende vita il Les Bains Douches Project. L’idea è quella di far utilizzare uno spazio prossimo alla demolizione dai migliori artisti in circolazione durante i quattro mesi precedenti alla distruzione dello stesso. Fino al 30 Aprile si sono susseguite di volta in volta diverse personalità della scena urbana internazionale, chiunque facesse tappa a Parigi ha avuto modo di lavorare all’interno degli oltre 3000 mq a disposizione.

Il risultato è un incredibile sequenza di opere di primissimo livello, con gli interventi di Futura, Space Invader, C215, Vhils, Sten Lex, Sowat, Lek, Dem189, Seth, Jacques Villegle, Philippe Baudelocque, Ludo, Jerome Mesnager, Ash, L’atlas, Sambre, Parole, Apotre, Gerard Zlotykamien, Katre, Psy, Nasty, SKKI, Popay, Tanc, Sandra Matamoros, Gilbert1, Ned, Jek45, Stephane Carricondo, Jeanne Susplugas, Legz, Zeer, Jean Francois Julian, Joachim Sauter, WXYZ, Yz, Thomas Canto, 9eme Parole, and Cedric Bernadotte, che attraverso i loro personalissimi stili hanno cambiato il volto dell’edificio. Un progetto dal sapore effimero, non è possibile accedervi, non sono ammessi visitatori, uno spazio per gli artisti ed agli artisti che al suo interno hanno potuto esprimersi liberamente e senza lo sguardo di occhi indiscreti, sperimentando e divertendosi ad interagire con tutta la desolazione che uno scenografia pittoresca come questa sà offrire. Un contenitore che sà di spaccato dell’attività artistica moderna, eterno per quello che ha lasciato agli artisti stessi e per l’arte racchiusa al proprio interno.

Vogliamo mettere l’accento su questa tipologia di progetti che si distaccato dal canonico utilizzo degli street artist, non vi è più un filo diretto con il fruitore ma bensì una culla personale nel quale ritrovarsi, condividere ed incanalare il proprio talento, uno spazio per loro, una perla che si perde nelle piaghe del tempo, questi sono i progetti che ci piacciono e sarebbe interessante ricreare una situazione del genere anche qui da noi, chissà magari c’è ed ancora non se ne sà nulla, nel dubbio comunque vi offriamo una bella gallery per approfondire nel dettagli le opere degli artisti partecipanti, enjoy it.

Pics by Arrested Motion