Komafest 2012 in Vardø
Un’isola ai confini della Norvegia, un ambientazione ai limiti del cinematografico, un terra abbandonata a se stessa, in preda alla forza del mare e coperta da un freddo pungente, con un lento ed inesorabile processo di abbandono sociale, questa la cornice del festival artistico Komafest 2012 di Vardø.
In precedenza Vardø era un centro vivace, ma negli ultimi 20 anni parecchie persone hanno deciso di allontanarsi per cercare fortuna in centri più grandi, da qui lentamente si è passati da una popolazione di quattromila abitanti negli anni ’80 agli scarsi duemila attuali, con conseguente impoverimento economico e sociale.
Le vecchie case ora sono abbandonate a se stesse e alla natura, il silenzio regna sovrano in questa parte del nord della Norvegia, da questa situazione grave e triste sono partiti gli organizzatori. Il punto focale del festival è mettere in evidenza lo spopolamento di queste aree ai confini del mondo, ma soprattutto dare nuova linfa ed appeal a queste aree remote risvegliandole dal ‘coma’ in cui versano, dimostrando ai giovani che anche in questi luoghi possono trovare stimoli artistici e non necessariamente solo nelle grandi metropoli, il Festival quindi come tramite per infondere nuova vita a case ed edifici.
Vardø appare ora meno spoglia, più vibrante e colorata, gli artisti hanno preso possesso di queste aree e le hanno trasformate, ROA, Stevo Espo Powers, Claudio Ethos, Vhils, Conor Harrington, Husk Mit Navn solo per citarne alcuni, si sono divertiti ad interagire con il paesaggio cambiandone il volto totalmente.
Ampissima gallery con le bellissime foto di Ian Cox che ci racconta il festival attraverso il suo obiettivo.