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GORGO

Know Hope “Truth & Method” at Gordon Gallery (Recap)

Nuovo show anche per Know Hope, il grande artista ha aperto lo scorso 26 di Marzo “Truth & Method” all’interno degli spazi della Gordon Gallery di Tel Aviv, con un allestimento caratterizzato da una summa dell’esperienza testuale prodotta in strada in questi anni.

Probabilmente uno degli artisti che maggiormente apprezziamo, grazie ad una capacità comunicativa essenziale ed unica nel suo genere. Know Hope da anni porta avanti un percorso di riflessione personale, raccoglie gli stimoli delle strada, gioca con le superfici e con le peculiarità architettoniche della stessa, innescando spunti spesso capaci di abbracciare un identità poetica. Sta proprio qui la magia delle produzioni firmate dall’autore. Emerge la capacità dell’artista di sfruttare l’onda d’urto tipica della strada, la volontà di produrre un riverbero emotivo in grado di investire chi osserva attraverso l’inserimento di una parola, di una struttura fisica, in quello che diviene un gesto spontaneo e capace si di dialogare con lo spazio, ma al tempo stesso lasciarne immutata la struttura primordiale. L’impatto è di quelli delicati, le pareti, le insenature delle stesse, gli oggetti, gli spazi e gli edifici abbandonati e distrutti, e qualsiasi altra peculiarità architettonica o strutturale, divengono principale stimolo per l’interprete. Da questi lo stesso imbastisce le personale e profonde riflessioni, inserisce frasi o semplici parole, atte ad esprimere un concetto direttamente connesso con ciò che vediamo e che l’autore percepisce in quel determinato luogo.

“Truth & Method” raccoglie l’eredità del rapporto simbiotico tra l’artista e gli spazi urbani, attraverso un lavori ciclico, capace di passare dalle percezioni dell’artista, alla strada, da quest’ultima al corpo di alcune persone prima di essere impresse su alcuni scatti fotografici. Lo show racconta dei suggerimenti che questi luoghi hanno innescato nella mente dell’autore, concentrandosi sulla quotidianità, sviluppando attraverso testi ed immagini, un rapporto attivo con lo spazio, traducendoli poi in esperienze di vita reale. Da qui ecco sbocciare il passo successivo, una commutazione delle idee direttamente sulla pelle di sconosciuti. Un invito aperto atto a modificare gli stimoli delle sue opere in relazione alla vita di queste persone, ed ancora nuovi significati che si susseguono partendo da un concetto espresso e partorito in strada.

L’allestimento viene quindi caratterizzato da un processo visivo intimo, emotivo e tecnico. Intimo per Know Hope stesso, emotivo per i concetti espressi e per la traduzione degli stessi, infine tecnico, attraverso il disegnare sulla pelle delle persone, senza ausilio di strumentazione specifica. Vediamo quindi una serie di installazioni composte a mo’ di trittici dove, alle immagini degli interventi in strada vengono poste in relazione i ritratti degli sconosciuti tatuati ed infine un lavoro concepito in studio, capace di ben connettere la duplice identità del tema trattato e le situazioni di vita quotidiana scaturite dalla stessa.

Per darvi modo di apprezzare al meglio quest’ultima fatica del grande artista, vi lasciamo ad una lunga e bella serie di scatti con una panoramica dell’allestimento e di tutte le opere in mostra, dateci un occhiata, siamo convinti che ne valga davvero la pena.

Gordon Gallery
95 Ben Yehuda Street
Tel-Aviv, Israel

Pics by The Gallery

Know Hope “Truth & Method” at Gordon Gallery (Recap)

Nuovo show anche per Know Hope, il grande artista ha aperto lo scorso 26 di Marzo “Truth & Method” all’interno degli spazi della Gordon Gallery di Tel Aviv, con un allestimento caratterizzato da una summa dell’esperienza testuale prodotta in strada in questi anni.

Probabilmente uno degli artisti che maggiormente apprezziamo, grazie ad una capacità comunicativa essenziale ed unica nel suo genere. Know Hope da anni porta avanti un percorso di riflessione personale, raccoglie gli stimoli delle strada, gioca con le superfici e con le peculiarità architettoniche della stessa, innescando spunti spesso capaci di abbracciare un identità poetica. Sta proprio qui la magia delle produzioni firmate dall’autore. Emerge la capacità dell’artista di sfruttare l’onda d’urto tipica della strada, la volontà di produrre un riverbero emotivo in grado di investire chi osserva attraverso l’inserimento di una parola, di una struttura fisica, in quello che diviene un gesto spontaneo e capace si di dialogare con lo spazio, ma al tempo stesso lasciarne immutata la struttura primordiale. L’impatto è di quelli delicati, le pareti, le insenature delle stesse, gli oggetti, gli spazi e gli edifici abbandonati e distrutti, e qualsiasi altra peculiarità architettonica o strutturale, divengono principale stimolo per l’interprete. Da questi lo stesso imbastisce le personale e profonde riflessioni, inserisce frasi o semplici parole, atte ad esprimere un concetto direttamente connesso con ciò che vediamo e che l’autore percepisce in quel determinato luogo.

“Truth & Method” raccoglie l’eredità del rapporto simbiotico tra l’artista e gli spazi urbani, attraverso un lavori ciclico, capace di passare dalle percezioni dell’artista, alla strada, da quest’ultima al corpo di alcune persone prima di essere impresse su alcuni scatti fotografici. Lo show racconta dei suggerimenti che questi luoghi hanno innescato nella mente dell’autore, concentrandosi sulla quotidianità, sviluppando attraverso testi ed immagini, un rapporto attivo con lo spazio, traducendoli poi in esperienze di vita reale. Da qui ecco sbocciare il passo successivo, una commutazione delle idee direttamente sulla pelle di sconosciuti. Un invito aperto atto a modificare gli stimoli delle sue opere in relazione alla vita di queste persone, ed ancora nuovi significati che si susseguono partendo da un concetto espresso e partorito in strada.

L’allestimento viene quindi caratterizzato da un processo visivo intimo, emotivo e tecnico. Intimo per Know Hope stesso, emotivo per i concetti espressi e per la traduzione degli stessi, infine tecnico, attraverso il disegnare sulla pelle delle persone, senza ausilio di strumentazione specifica. Vediamo quindi una serie di installazioni composte a mo’ di trittici dove, alle immagini degli interventi in strada vengono poste in relazione i ritratti degli sconosciuti tatuati ed infine un lavoro concepito in studio, capace di ben connettere la duplice identità del tema trattato e le situazioni di vita quotidiana scaturite dalla stessa.

Per darvi modo di apprezzare al meglio quest’ultima fatica del grande artista, vi lasciamo ad una lunga e bella serie di scatti con una panoramica dell’allestimento e di tutte le opere in mostra, dateci un occhiata, siamo convinti che ne valga davvero la pena.

Gordon Gallery
95 Ben Yehuda Street
Tel-Aviv, Israel

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