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GORGO

Kiwie and Dainis Rudens – New Mural in Riga

Chiudiamo il cerchio sul Black Canvas Festival di Riga andando a mostrarvi le immagini della sensazionale parete di 22 x 35 metri realizzata in combo da Kiwie e Dainis Rudens, tra stencil e pittura si erge un omaggio alla tradizione del passato per mezzo di una pratica tipicamente moderna.

Dal titolo “Saule, Pērkons un Daugava” l’opera è il dono di due tra i più importanti artisti lettoni ed unisce sotto un’unica grande veste visiva la tradizione pagana, il poema di Rainis ed appunto l’arte urbana che fa da catalizzatore unico nel suo genere. Realizzato in sedici giorni, l’intervento di Dainis Rudens e Kiwie raccoglie una riflessione sulla cultura della propria città, i due artisti scelgono infatti di rappresentare come suggerisce il nome stesso dell’intervento Saule, Pērkons un Daugava, ovvere il sole, il tuono e la Dauguva, che rappresentano tre divinità pagane intrinsecamente legate alla cultura popolare lettone. L’ispirazione visiva deriva invece da un vecchio manifesto del 1938 raffigurante appunto le tre divinità, si tratta della locandina del Dziesmu svētki, il grande festival di canzoni popolari lettoni, che da anni ha adottato come inno non ufficiale il testo del poema di Rainis “Daugava” legato alle tre figure popolari, e che proprio in occasione della presentazione dell’opera è stato intonato in un vibrante canto celebrativo.

Se queste sono le basi squisitamente tematiche, l’intervento e concepito attraverso due differenti impostazioni, da una parte gli stencil di Rudens che vanno ad avvolgere le figure attraverso una sorta di enorme sciarpa che gira più volte intorno ai loro corpi, la stessa e costituita da un binomio rosso e bianco e va nelle sue viscere a creare una serie di pattern e dettagli grafici lineiformi. Dall’altra invece la parte pittorica di Kiwie, l’interprete sceglie un approccio pittorico che si rifà ad una visione antica dove i tre protagonisti centrali vengono interamente realizzati per mezzo di una intesa scala di grigi, alle loro spalle la figura del sole come troviamo invece tutt’intorno l’accenno di un paesaggio di montagna con le silhouette degli alberi a caratterizzare il risultato finale.

Il risultato finale è un opera maestosa e coinvolgente, qualcosa che lascia a bocca aperta ma che aldilà delle dimensioni esagerate del lavoro grazie al carico di temi, spunti e riflessioni che accompagnano l’intervento, ci ha davvero impressionato. Un regalo alla gente del posto, ai cittadini nell’anno di Riga capitale europea per non uno sguardo al futuro lasciando inalterate le basi e le tradizioni culturali del passato, splendido.

Non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad una nutrita serie di scatti che ripercorrono alcune fasi durante il making of di questa enorme opera fino alle immagini dello splendido risultato finale, dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by Martins Otto (Final) and Marty Berzins (Progress)

Kiwie and Dainis Rudens – New Mural in Riga

Chiudiamo il cerchio sul Black Canvas Festival di Riga andando a mostrarvi le immagini della sensazionale parete di 22 x 35 metri realizzata in combo da Kiwie e Dainis Rudens, tra stencil e pittura si erge un omaggio alla tradizione del passato per mezzo di una pratica tipicamente moderna.

Dal titolo “Saule, Pērkons un Daugava” l’opera è il dono di due tra i più importanti artisti lettoni ed unisce sotto un’unica grande veste visiva la tradizione pagana, il poema di Rainis ed appunto l’arte urbana che fa da catalizzatore unico nel suo genere. Realizzato in sedici giorni, l’intervento di Dainis Rudens e Kiwie raccoglie una riflessione sulla cultura della propria città, i due artisti scelgono infatti di rappresentare come suggerisce il nome stesso dell’intervento Saule, Pērkons un Daugava, ovvere il sole, il tuono e la Dauguva, che rappresentano tre divinità pagane intrinsecamente legate alla cultura popolare lettone. L’ispirazione visiva deriva invece da un vecchio manifesto del 1938 raffigurante appunto le tre divinità, si tratta della locandina del Dziesmu svētki, il grande festival di canzoni popolari lettoni, che da anni ha adottato come inno non ufficiale il testo del poema di Rainis “Daugava” legato alle tre figure popolari, e che proprio in occasione della presentazione dell’opera è stato intonato in un vibrante canto celebrativo.

Se queste sono le basi squisitamente tematiche, l’intervento e concepito attraverso due differenti impostazioni, da una parte gli stencil di Rudens che vanno ad avvolgere le figure attraverso una sorta di enorme sciarpa che gira più volte intorno ai loro corpi, la stessa e costituita da un binomio rosso e bianco e va nelle sue viscere a creare una serie di pattern e dettagli grafici lineiformi. Dall’altra invece la parte pittorica di Kiwie, l’interprete sceglie un approccio pittorico che si rifà ad una visione antica dove i tre protagonisti centrali vengono interamente realizzati per mezzo di una intesa scala di grigi, alle loro spalle la figura del sole come troviamo invece tutt’intorno l’accenno di un paesaggio di montagna con le silhouette degli alberi a caratterizzare il risultato finale.

Il risultato finale è un opera maestosa e coinvolgente, qualcosa che lascia a bocca aperta ma che aldilà delle dimensioni esagerate del lavoro grazie al carico di temi, spunti e riflessioni che accompagnano l’intervento, ci ha davvero impressionato. Un regalo alla gente del posto, ai cittadini nell’anno di Riga capitale europea per non uno sguardo al futuro lasciando inalterate le basi e le tradizioni culturali del passato, splendido.

Non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad una nutrita serie di scatti che ripercorrono alcune fasi durante il making of di questa enorme opera fino alle immagini dello splendido risultato finale, dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by Martins Otto (Final) and Marty Berzins (Progress)