Kamea Hadar x Norm x Defer – New Mural for POW WOW Hawaii 2014
Giunti quasi al termine del nostro full immersion all’interno delle meraviglie dell’ultima edizione del POW WOW Hawaii di quest’anno, andiamo a dare un occhiata alla bella parete realizzata da Kamea Hadar in collaborazione con Norm e Defer.
I lettori di vecchia data ricorderanno tra le pareti della scorsa edizione l’intervento di Kamea Hadar tra i più significativi – potete rinfrescarvi la memoria qui – ora l’artista hawaiano, figura di spicco della scena nonché uno degli organizzatori della rassegna, torna al lavoro portando a termine un nuovo stupefacente intervento che unisce le caratteristiche inflessioni realistiche del suo lavoro con un approccio più vicino al mondo dei graffiti degli altri due partecipanti al lavoro. L’opera si sviluppa su tre distinti percorsi, da una parte la forte caratterizzazione delle tag proposte da Norm che sceglie di ispirarsi al testo della famosa canzone “Bury me as a G” del grande 2PAC, dalla parte opposta le visioni e le texture sviluppate da Defer, che si portano di fatto in netta contrapposizione cromatica con il resto dello spazio, infine il grande volto posto proprio al centro della parete che letteralmente emerge dalla superfice di lavoro giocando con gli effetti di luce ed ombra prodotto proprio dalla divisione cromatica delle differenti sperimentazioni calligrafiche di Norm e Defer.
Il risultato finale è un opera anzitutto dal forte impatto finale, il livello di dettaglio sposta continuamente l’attenzione tra le lettere, le texture e il volto della donna, il binomio cromatico del bianco e del nero sembra sviluppare una sorta di tematica emotiva. L’impressione osservando l’opera è infatti quella di una precisa scelta visiva atta ad imbastire una duplice esperienza viscerale, da una parte le ombre e l’oscuro, a rappresentare i pensieri più cupi, la malinconia e la tristezza del soggetto principale, dall’altra invece il candore del bianco, a cogliere gli attimi di felicità e di maggiore gioia, il tutto legato da una comune scelta di utilizzare il colore ore in entrambe le sezioni. Emerge così una sorta di ying e yang, i due aspetti tra luce ed ombra di un’unica persona, tra emozioni felici e stati d’animo più cupi, rappresentati servendosi di stili e tecniche diverse, un risultato finale che senza dubbio abbiamo apprezzato e che ci ha lasciato positivamente coinvolti.
Scrollate giù dopo il salto una bella galleria di scatti che ripercorre alcuni momento del making of ed il bel risultato finale, dateci un occhiata siamo certi che non mancherete di apprezzare, e se vi siete persi le precedenti pareti realizzate durante i giorni del festival vi rimandiamo alla nostra sezione dedicata qui, enjoy it.
Pics via Street Art News