Jorge Pomar – New Mural in Mostar, Bosnia-Herzegovina
Mostar è una piccola cittadina nel sud della Bosnia-Erzegovina dove vivono Bosniaci, Croati, Serbi, Mussulmani e Cattolici Ortodossi. La grande varietà di popolazioni, culture e tradizioni, ha profondamente influenzato lo sviluppo di quest’ultima pittura di Jorge Pomar realizzata per il Street Arts Mostar Festival.
La parete si trova ad Abrašević, linea di fuoco durante la sanguinosa Guerra in Bosnia ed Erzegovina. Alcuni dei palazzi in rovina in quest’area mostrano infatti tutti i segni del conflitto con diverse pareti letteralmente sforacchiate e zeppe di fori di proiettile. Gli stessi abitanti del posto hanno spiegato all’artista che molti soldati sono morti qui e che lo stesso edificio che l’Argentino ha avuto modo di dipingere fu completamente distrutto durante la guerra.
Come ben sappiamo la ricerca di Jorge Pomar è caratterizzata da un approccio spontaneo ma fortemente legato al luogo di lavoro. La difficoltà di lavorare in un ambiente in cui la guerra continua ad essere ricordo vivo, e soprattutto la grande varietà di culture differenti, entrano qui in collisione con il processo pittorico dell’autore.
Durante il work in progress diverse persone hanno infatti avvicinato l’artista esprimendo il proprio dissenso, facendo notare ad esempio come l’accostamento tra bianco e rosso ricordasse la bandiera della Croazia, l’uso delle stelle quella della Bosnia-Erzegovina, così come il disegno della luna crescente e delle stelle esprimesse un riferimento all’Islam, mentre i quadrati neri una rappresentazione della morte.
Le differenti e soggettive letture dell’intervento portano non solo ad un dibattito acceso – l’organizzatrice del festival ha impiegato diverso tempo per chiedere a quante più persone possibile cosa vedessero all’interno dell’opera per calmare gli animi – all’interruzione dei lavori, con infine una chiamata alle forze dell’ordine. Concluso l’intervento – c’è stato il tempo per una ulteriore lamentela circa il colore dei balconi – l’autore ci spiega come una volta ricevute le foto finali si sia accorto dell’aggiunta di tre cerchi gialli e, a distanza di una settimana, di altrettanti triangoli dello stesso colore.
L’opera solleva diverse domande e dubbi, sul processo pittorico e sul modo in cui un artista dovrebbe intervenire all’interno dello spazio pubblico. Su come un colore, un simbolo, una bandiera od un immagine possano suscitare reazioni contrastanti e particolarmente sensibili e su come un artista debba o meno tenere conto di tutto ciò.
In un periodo storico particolarmente agitato e scandito da guerre, è importante far tesoro dell’esperienza di Jorge Pomar, non mancando di sottolineare come le differenze ed un passato scandito dal ricordo del sangue, della morte, della guerra e dell’odio, siano qui ancora profondamente radicati.
Thanks to The Artist for The Pics