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JAZ – New Mural in Villa Soriano, Uruguay Part 2

Torniamo a volgere lo sguardo sul lavoro di Franco Fasoli aka JAZ, il grande artista argentino ha da poco portato a termine la sua seconda parete a Villa Soriano in Uruguay terminando così la sua esperienza per la Residencia Vatelón.

Sostenuta dal Ministero dell’Istruzione e della cultura dell’Uruguay, la Residencia Vatelón si prefigge come obiettivo principale quello di rafforzare il dialogo tra l’uomo e la natura attraverso l’arte e la cultura, attraverso l’invito di artisti di fama internazionale il progetto mira ad una armonia ed ad uno scambio tra gli interpreti chiamati ed il territorio, alimentando sopratutto il dialogo tra gli stessi con la comunità di Villa Soriano.

All’interno di questo interessante incipit di lavoro JAZ sviluppa così il suo secondo intervento su questa grande facciata, il lavoro segna nuovamente il passo al particolare approccio visivo e tematico che distingue gli interventi dell’artista Argentino che vengono qui a galla attraverso una forte interazione con le idee del progetto stesso.

Franco Fasoli prosegue anche in quest’ultimo pezzo a portare avanti con profondità ed estro quelli che sono i temi a lui cari, l’uomo, la natura ed il mondo animale vengono nuovamente sviscerati attraverso una personale e multi sfaccettata visione atta a mettere l’accento proprio sul loro singolare. Abbiamo spesso posto l’accento su questa peculiarità che viene sviluppata da JAZ attraverso una forte rappresentazione di predatori in un parallelo che li vede letteralmente fondersi con interi corpi umani e di come ci lasciano in una sospensione visiva tra istinto ed umanità, dove i corpi vengono riflessi nella brutalità animale in un ritratto che di fatto analizza l’uomo in un stato di decadenza totale. Ad alimentare il suo percorso visivo troviamo infine la propensione ad utilizzare vernici e tinte non convenzionali, una ricerca parallela che lo impegna a servirsi di colori di tipo asfaltico attraverso una fortissima inflessione emotiva nella sua stessa pittura e che si riflette nelle scelte cromatiche a tratti calde, altre più vicini alla terra, per un tratto assolutamente dettagliato e riuscito.

Per questa parete l’interprete decide di concentrare i propri sforzi in un lavoro più ad ampio respiro, non si ostina su un unica figura ma piuttosto mette in scena una grande rappresentazione dove tutti gli elementi a lui più cari trovano la giusta collocazione. Assistiamo così ad una vera e propria cacciata degli animali del bosco operata dagli uomini, la particolarità dell’intervento è innanzitutto sulla scelta cromatica adottata da JAZ, un rosso sanguigno che inonda tutta la facciata ed attraverso le sue differenti sfumature l’argentino riesce a dare vita prima al background per poi concentrarsi sulle figure proposte, nella parte destra si sviluppano una serie di alberi da cui vediamo fuoriuscire una serie di uomini intenti a lanciare sassi ed oggetti, dall’altra parte invece la fuga degli animali, tutti raffigurati a testa bassa mentre si allontanano silenziosi dalla loro terra. Nuovamente emerge tutta la sensibilità dell’artista che ci offre l’opportunità di cogliere le differenti chiavi di lettura dell’intervento, la forte ed intrinseca tristezza degli animali come anche la brutalità degli uomini viene di fatto ad impattare la visione di chi osserva che si ritrova catapultato nel proprio immaginario a cercare di dare il giusto senso ad un lavoro così profondo e ben realizzato, tra similitudini forti con situazioni analoghe nella nostra storia, anche quella attuale, ed un profondo senso di disagio nel vedere la situazione da un punto di vista più vicino agli animali.

Pic by The Artist

JAZ – New Mural in Villa Soriano, Uruguay Part 2

Torniamo a volgere lo sguardo sul lavoro di Franco Fasoli aka JAZ, il grande artista argentino ha da poco portato a termine la sua seconda parete a Villa Soriano in Uruguay terminando così la sua esperienza per la Residencia Vatelón.

Sostenuta dal Ministero dell’Istruzione e della cultura dell’Uruguay, la Residencia Vatelón si prefigge come obiettivo principale quello di rafforzare il dialogo tra l’uomo e la natura attraverso l’arte e la cultura, attraverso l’invito di artisti di fama internazionale il progetto mira ad una armonia ed ad uno scambio tra gli interpreti chiamati ed il territorio, alimentando sopratutto il dialogo tra gli stessi con la comunità di Villa Soriano.

All’interno di questo interessante incipit di lavoro JAZ sviluppa così il suo secondo intervento su questa grande facciata, il lavoro segna nuovamente il passo al particolare approccio visivo e tematico che distingue gli interventi dell’artista Argentino che vengono qui a galla attraverso una forte interazione con le idee del progetto stesso.

Franco Fasoli prosegue anche in quest’ultimo pezzo a portare avanti con profondità ed estro quelli che sono i temi a lui cari, l’uomo, la natura ed il mondo animale vengono nuovamente sviscerati attraverso una personale e multi sfaccettata visione atta a mettere l’accento proprio sul loro singolare. Abbiamo spesso posto l’accento su questa peculiarità che viene sviluppata da JAZ attraverso una forte rappresentazione di predatori in un parallelo che li vede letteralmente fondersi con interi corpi umani e di come ci lasciano in una sospensione visiva tra istinto ed umanità, dove i corpi vengono riflessi nella brutalità animale in un ritratto che di fatto analizza l’uomo in un stato di decadenza totale. Ad alimentare il suo percorso visivo troviamo infine la propensione ad utilizzare vernici e tinte non convenzionali, una ricerca parallela che lo impegna a servirsi di colori di tipo asfaltico attraverso una fortissima inflessione emotiva nella sua stessa pittura e che si riflette nelle scelte cromatiche a tratti calde, altre più vicini alla terra, per un tratto assolutamente dettagliato e riuscito.

Per questa parete l’interprete decide di concentrare i propri sforzi in un lavoro più ad ampio respiro, non si ostina su un unica figura ma piuttosto mette in scena una grande rappresentazione dove tutti gli elementi a lui più cari trovano la giusta collocazione. Assistiamo così ad una vera e propria cacciata degli animali del bosco operata dagli uomini, la particolarità dell’intervento è innanzitutto sulla scelta cromatica adottata da JAZ, un rosso sanguigno che inonda tutta la facciata ed attraverso le sue differenti sfumature l’argentino riesce a dare vita prima al background per poi concentrarsi sulle figure proposte, nella parte destra si sviluppano una serie di alberi da cui vediamo fuoriuscire una serie di uomini intenti a lanciare sassi ed oggetti, dall’altra parte invece la fuga degli animali, tutti raffigurati a testa bassa mentre si allontanano silenziosi dalla loro terra. Nuovamente emerge tutta la sensibilità dell’artista che ci offre l’opportunità di cogliere le differenti chiavi di lettura dell’intervento, la forte ed intrinseca tristezza degli animali come anche la brutalità degli uomini viene di fatto ad impattare la visione di chi osserva che si ritrova catapultato nel proprio immaginario a cercare di dare il giusto senso ad un lavoro così profondo e ben realizzato, tra similitudini forti con situazioni analoghe nella nostra storia, anche quella attuale, ed un profondo senso di disagio nel vedere la situazione da un punto di vista più vicino agli animali.

Pic by The Artist