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James Kalinda – New Pieces and Tattoo

È passato davvero parecchio tempo dall’ultima volta che abbiamo approfondito il lavoro di James Kalinda, l’artista Italiano con un aggiornamento flash ci mostra il lavoro di queste ultime settimane, tra lavori in strada, dipinti, combo e tatuaggi.

Per capire affondo il lavoro di James Kalinda bisogna inevitabilmente approfondire in tutta la sua interezza le differenti sfaccettature di quelli che sono i differenti percorsi portati simultaneamente avanti dall’interprete Italiano. L’autore ha saputo infatti declinare la propria e personale visione attraverso strade separate ma che inevitabilmente ne influenzano il lavoro a tutto tondo, dal mondo dei tatuaggi che lo vede sempre più portare avanti un propria e personale dialettica visiva, così come la strada, primo amore e principale valvola di sfogo dalla quale vanno a svilupparsi i differenti canali espressivi che influenzano l’artista nel suo lavoro, passando infine al lavoro in studio eredità finale delle esperienze e dei vissuti differenti.

Prerogativa principale che avvolge la totalità delle produzioni dell’artista è una personale fascinazione per l’oscuro ed il mistico, l’interprete accarezza una soglia tetra ed avvolgente lanciandosi in un passo nel buio ed emergendo con un immaginario crudo, forte e per certi versi impegnativo. La rielaborazione che compie James Kalinda avvolge i suoi iconici personaggi, ne svuota l’essenza umana, attraverso un incontrollabile furore ne cambia completamente i connotati del volto, le figure appaiono sfregiate, orride, quasi segnate dal tempo e soprattutto dalla loro stessa natura. In questo senso la visione dell’interprete appare chiara, diretta e decisa, un pugno allo stomaco capace di scuotere i sensi in quella che diviene presto una personale rivisitazione dell’uomo. Le paure, le brutture e le contraddizioni, l’odio, così come i sentimenti più oscuri e malinconici, hanno preso il sopravvento diventando tangibili ed emergendo dalla carne, non più celati da una maschera di benevolenza ma piuttosto finalmente tangibili, scrutabili laddove una lettura diviene quindi pessimistica, a tratti agghiacciante, un punto fermo di stacco dalla realtà eppure così dannatamente vivo e facilmente impersonabile.

James Kalinda raccoglie queste sue precise disquisizioni per ciascuno dei suoi percorsi artistici, qui abbiamo modo di vedere una serie di tatuaggi realizzati durante i giorni passati all’AKA di Berlino, così come le due pareti dipinte, un bel ritorno alle origini questi, tra cui spicca la bella combo con Giorgio Bartocci, arrivando infine all’ultimo filone portato avanti in studio con l’inizio di una serie di tele tutte incentrate su santi o personaggi famosi di determinate zone d’Italia.

In attesa di scoprire nuovi e succosi aggiornamenti vi lasciamo alla bella serie di immagini in calce, dateci un occhiata siamo certi che non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics

James Kalinda – New Pieces and Tattoo

È passato davvero parecchio tempo dall’ultima volta che abbiamo approfondito il lavoro di James Kalinda, l’artista Italiano con un aggiornamento flash ci mostra il lavoro di queste ultime settimane, tra lavori in strada, dipinti, combo e tatuaggi.

Per capire affondo il lavoro di James Kalinda bisogna inevitabilmente approfondire in tutta la sua interezza le differenti sfaccettature di quelli che sono i differenti percorsi portati simultaneamente avanti dall’interprete Italiano. L’autore ha saputo infatti declinare la propria e personale visione attraverso strade separate ma che inevitabilmente ne influenzano il lavoro a tutto tondo, dal mondo dei tatuaggi che lo vede sempre più portare avanti un propria e personale dialettica visiva, così come la strada, primo amore e principale valvola di sfogo dalla quale vanno a svilupparsi i differenti canali espressivi che influenzano l’artista nel suo lavoro, passando infine al lavoro in studio eredità finale delle esperienze e dei vissuti differenti.

Prerogativa principale che avvolge la totalità delle produzioni dell’artista è una personale fascinazione per l’oscuro ed il mistico, l’interprete accarezza una soglia tetra ed avvolgente lanciandosi in un passo nel buio ed emergendo con un immaginario crudo, forte e per certi versi impegnativo. La rielaborazione che compie James Kalinda avvolge i suoi iconici personaggi, ne svuota l’essenza umana, attraverso un incontrollabile furore ne cambia completamente i connotati del volto, le figure appaiono sfregiate, orride, quasi segnate dal tempo e soprattutto dalla loro stessa natura. In questo senso la visione dell’interprete appare chiara, diretta e decisa, un pugno allo stomaco capace di scuotere i sensi in quella che diviene presto una personale rivisitazione dell’uomo. Le paure, le brutture e le contraddizioni, l’odio, così come i sentimenti più oscuri e malinconici, hanno preso il sopravvento diventando tangibili ed emergendo dalla carne, non più celati da una maschera di benevolenza ma piuttosto finalmente tangibili, scrutabili laddove una lettura diviene quindi pessimistica, a tratti agghiacciante, un punto fermo di stacco dalla realtà eppure così dannatamente vivo e facilmente impersonabile.

James Kalinda raccoglie queste sue precise disquisizioni per ciascuno dei suoi percorsi artistici, qui abbiamo modo di vedere una serie di tatuaggi realizzati durante i giorni passati all’AKA di Berlino, così come le due pareti dipinte, un bel ritorno alle origini questi, tra cui spicca la bella combo con Giorgio Bartocci, arrivando infine all’ultimo filone portato avanti in studio con l’inizio di una serie di tele tutte incentrate su santi o personaggi famosi di determinate zone d’Italia.

In attesa di scoprire nuovi e succosi aggiornamenti vi lasciamo alla bella serie di immagini in calce, dateci un occhiata siamo certi che non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics