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GORGO

INTI – New Mural in Rabat, Morocco

Occhi puntati a Rabat in Marocco, tra gli ospiti dell’ottimo Jidar Festival ritroviamo INTI che ha da poco terminato di dipingere questa grande parete, portando in dote nuovi ed interessanti spunti legati al particolare luogo di lavoro.

Avevamo lasciato l’artista a Nuova Delhi in occasione dei lavori per il bel St+art Delhi 2015 (Covered) ora a distanza di tempo eccolo tornare su grande superfici con un nuovo intervento, catalizzato da interessanti novità stilistica ed un maggiore approfondimento tematico. Dal titolo “Exodus”, quest’ultima pittura vede l’artista Cileno confrontarsi con uno degli aspetti più controversi del Marocco. Lo stato africano rappresenta infatti una sorta di porta verso il sogno europeo, una terra di passaggio verso un futuro migliore per tutti quegli immigrati africani, destinazione finale per la stragrande maggioranza di loro, che tenta di affacciarsi in Europa con sogni e speranze al seguito.

Parte da qui la riflessione di INTI e si sviluppa ancora una volta unificando questa rilevante e forte identità tematica con quelle che sono le caratteristiche tipiche del suo stesso approccio stilistico. Sono come sempre i particolari characters a farsi carico della profondità espressiva delle opere, volano e propellente unico di una realizzazione surreale e mistica. Attraverso una commutazione degli abiti, e del loro stesso ed intrinseco aspetto, l’interprete stimola lo spettatore investendolo di forti e caratteristici dettagli. Da una parte tutto il carattere dei simboli, del folklore e delle tradizioni della cultura Sudamericana – in particolare quella Cilena – che emergono attraverso una commutazione degli abiti dei soggetti, dettagli ed elementi ornamentali che ciclicamente l’autore va ad utilizzare e che impattano la forma e l’aspetto di queste grandi figure. Dall’altra l’aspetto stesso del personaggio, il suo accompagnarsi spesso attraverso la figura di un animale, per una trasformazione che inevitabilmente passa per gli stimoli legati al luogo di lavoro, raccolti e commutati in funzione di spunti, riflessioni e stimoli personali.

Proprio il particolare tema scelto da INTI va qui a mutare profondamente l’aspetto della grande figura che l’artista va a dipingere. Abituati a confrontarci con gli iconici personaggi, la scelta qui ricade su una figura di colore nero, mascherata, vestita con abiti piuttosto semplici mentre tiene in mano una agnello. L’opera è caratterizzata da una fortissima catarsi tematica, il protagonista è un migrante, l’agnello diviene ancora una volta vittima ed omaggio sacrificale, il volto mascherato suggerisce l’illegalità di questi spostamenti ed al tempo stesso la profondità espressiva degli occhi rivela tutto un caleidoscopio di sentimenti ed emozioni contrastanti.

In attesa di nuovi aggiornamenti dalla rassegna e dall’interprete, vi lasciamo ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics

INTI – New Mural in Rabat, Morocco

Occhi puntati a Rabat in Marocco, tra gli ospiti dell’ottimo Jidar Festival ritroviamo INTI che ha da poco terminato di dipingere questa grande parete, portando in dote nuovi ed interessanti spunti legati al particolare luogo di lavoro.

Avevamo lasciato l’artista a Nuova Delhi in occasione dei lavori per il bel St+art Delhi 2015 (Covered) ora a distanza di tempo eccolo tornare su grande superfici con un nuovo intervento, catalizzato da interessanti novità stilistica ed un maggiore approfondimento tematico. Dal titolo “Exodus”, quest’ultima pittura vede l’artista Cileno confrontarsi con uno degli aspetti più controversi del Marocco. Lo stato africano rappresenta infatti una sorta di porta verso il sogno europeo, una terra di passaggio verso un futuro migliore per tutti quegli immigrati africani, destinazione finale per la stragrande maggioranza di loro, che tenta di affacciarsi in Europa con sogni e speranze al seguito.

Parte da qui la riflessione di INTI e si sviluppa ancora una volta unificando questa rilevante e forte identità tematica con quelle che sono le caratteristiche tipiche del suo stesso approccio stilistico. Sono come sempre i particolari characters a farsi carico della profondità espressiva delle opere, volano e propellente unico di una realizzazione surreale e mistica. Attraverso una commutazione degli abiti, e del loro stesso ed intrinseco aspetto, l’interprete stimola lo spettatore investendolo di forti e caratteristici dettagli. Da una parte tutto il carattere dei simboli, del folklore e delle tradizioni della cultura Sudamericana – in particolare quella Cilena – che emergono attraverso una commutazione degli abiti dei soggetti, dettagli ed elementi ornamentali che ciclicamente l’autore va ad utilizzare e che impattano la forma e l’aspetto di queste grandi figure. Dall’altra l’aspetto stesso del personaggio, il suo accompagnarsi spesso attraverso la figura di un animale, per una trasformazione che inevitabilmente passa per gli stimoli legati al luogo di lavoro, raccolti e commutati in funzione di spunti, riflessioni e stimoli personali.

Proprio il particolare tema scelto da INTI va qui a mutare profondamente l’aspetto della grande figura che l’artista va a dipingere. Abituati a confrontarci con gli iconici personaggi, la scelta qui ricade su una figura di colore nero, mascherata, vestita con abiti piuttosto semplici mentre tiene in mano una agnello. L’opera è caratterizzata da una fortissima catarsi tematica, il protagonista è un migrante, l’agnello diviene ancora una volta vittima ed omaggio sacrificale, il volto mascherato suggerisce l’illegalità di questi spostamenti ed al tempo stesso la profondità espressiva degli occhi rivela tutto un caleidoscopio di sentimenti ed emozioni contrastanti.

In attesa di nuovi aggiornamenti dalla rassegna e dall’interprete, vi lasciamo ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics