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INDOOR OUTDOOR – The Walls (Recap)

Dopo avervi mostrato la splendida mostra, andiamo finalmente a dare un occhiata ai lavori realizzati in occasione di INDOOR OUTDOOR, il bel progetto Pisano che ha coinvolto Aris, Etnik, Francesco Barbieri, Giorgio Bartocci, Lineapiatta e Soap The Wizard, grandi nomi della scena italiana.

Come detto alla base di INDOOR OUTDOOR c’è l’esigenza di una riflessione equilibrata ed intelligente sul fenomeno urbano andando a cogliere due aspetti paralleli, da una parte il lavoro proposto in galleria indoor appunto che abbiamo avuto modo di approfondire con gli scatti dello show (Covered), dall’altra invece tutta quella incessante produzione in strada con le opere racchiuse all’interno di un determinato contesto cittadino.

L’idea è quella di mettere il punto, mostrando questi due aspetti, su un percorso di crescita partito dai graffiti ed arrivato ad una forma d’arte che ne è di fatto la naturale conseguenza, una sorta di evoluzione stilistica ed espressiva identificabile con post graffitismo di cui tutti gli artisti coinvolti fanno parte. In questo senso è quindi importante sottolineare come il punto di partenza sia comune sebbene poi l’evoluzione sia passata attraverso influenze ed impostazione differenti sfociati all’interno di impulsi e visioni divergenti in molti casi e spesso del tutto personali.

Ciascuno quindi degli artisti coinvolti ha portato in dote la propria e personale ricerca andando a realizzare un opera su muro come dono permanente alla città di Pisa, Aris porta in dote per questo progetto tutto il proprio personale impianto visivo andando a realizzare una lunga parete all’interno delle quale troviamo ancora una volta la personale ricerca della forma, un impostazione che cela al suo interno volti, figure e soggetti, in una continua sovrapposizione di elementi cromatici fino a comporre la trama finale dell’opera.

Giorgio Bartocci propone una persona rivisitazione dell’uomo, più spettrale e decisamente infusa all’interno di un moto perpetuo che ne distrugge l’equilibrio fisico spezzando e scaraventando parti e sezioni in un agglomerato cromatiche che ne rivela la fisionomia dei volti e del corpo. Dal canto suo Francesco Barbieri insiste invece sulla peculiare rappresentazione dell’habitat cittadino, con i suoi scorci e le sue architetture in una percezione personale che scuote le viscere ed alimenta emozioni e sensazioni differenti.

Etnik prosegue la personale visione laddove veniamo investiti da una personale visione della città che entra in rotta di collisione con l’uomo attraverso intricate forme in tre dimensioni che danno l’impressione di muoversi all’interno gli spazi a disposizione in un forte moto perpetuo.
Infine Soap The Wizard e Lineapiatta che mantengono visibili le loro radici del writing, il primo ne estremizza l’esercizio calligrafico costruendo vere e proprie immagini legate alla grafica all’interno delle quali simboli ed elementi vanno ad assumere il ruolo di protagonisti, dal canto suo il duo Lineapiatta unisce sotto un’unica veste calligrafia, grafica e tipografia laddove prendono vita campiture compatte e monocromatiche, insieme a linee nette e profonde che vanno a dar vita ad una sorta di visione criptica ed altamente compatta.

Non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad una ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli ed alcune fasi di realizzazione delle opere realizzate dal roster di artisti scelti, dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by Dania gennai and Francesco Barbieri

INDOOR OUTDOOR – The Walls (Recap)

Dopo avervi mostrato la splendida mostra, andiamo finalmente a dare un occhiata ai lavori realizzati in occasione di INDOOR OUTDOOR, il bel progetto Pisano che ha coinvolto Aris, Etnik, Francesco Barbieri, Giorgio Bartocci, Lineapiatta e Soap The Wizard, grandi nomi della scena italiana.

Come detto alla base di INDOOR OUTDOOR c’è l’esigenza di una riflessione equilibrata ed intelligente sul fenomeno urbano andando a cogliere due aspetti paralleli, da una parte il lavoro proposto in galleria indoor appunto che abbiamo avuto modo di approfondire con gli scatti dello show (Covered), dall’altra invece tutta quella incessante produzione in strada con le opere racchiuse all’interno di un determinato contesto cittadino.

L’idea è quella di mettere il punto, mostrando questi due aspetti, su un percorso di crescita partito dai graffiti ed arrivato ad una forma d’arte che ne è di fatto la naturale conseguenza, una sorta di evoluzione stilistica ed espressiva identificabile con post graffitismo di cui tutti gli artisti coinvolti fanno parte. In questo senso è quindi importante sottolineare come il punto di partenza sia comune sebbene poi l’evoluzione sia passata attraverso influenze ed impostazione differenti sfociati all’interno di impulsi e visioni divergenti in molti casi e spesso del tutto personali.

Ciascuno quindi degli artisti coinvolti ha portato in dote la propria e personale ricerca andando a realizzare un opera su muro come dono permanente alla città di Pisa, Aris porta in dote per questo progetto tutto il proprio personale impianto visivo andando a realizzare una lunga parete all’interno delle quale troviamo ancora una volta la personale ricerca della forma, un impostazione che cela al suo interno volti, figure e soggetti, in una continua sovrapposizione di elementi cromatici fino a comporre la trama finale dell’opera.

Giorgio Bartocci propone una persona rivisitazione dell’uomo, più spettrale e decisamente infusa all’interno di un moto perpetuo che ne distrugge l’equilibrio fisico spezzando e scaraventando parti e sezioni in un agglomerato cromatiche che ne rivela la fisionomia dei volti e del corpo. Dal canto suo Francesco Barbieri insiste invece sulla peculiare rappresentazione dell’habitat cittadino, con i suoi scorci e le sue architetture in una percezione personale che scuote le viscere ed alimenta emozioni e sensazioni differenti.

Etnik prosegue la personale visione laddove veniamo investiti da una personale visione della città che entra in rotta di collisione con l’uomo attraverso intricate forme in tre dimensioni che danno l’impressione di muoversi all’interno gli spazi a disposizione in un forte moto perpetuo.
Infine Soap The Wizard e Lineapiatta che mantengono visibili le loro radici del writing, il primo ne estremizza l’esercizio calligrafico costruendo vere e proprie immagini legate alla grafica all’interno delle quali simboli ed elementi vanno ad assumere il ruolo di protagonisti, dal canto suo il duo Lineapiatta unisce sotto un’unica veste calligrafia, grafica e tipografia laddove prendono vita campiture compatte e monocromatiche, insieme a linee nette e profonde che vanno a dar vita ad una sorta di visione criptica ed altamente compatta.

Non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad una ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli ed alcune fasi di realizzazione delle opere realizzate dal roster di artisti scelti, dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by Dania gennai and Francesco Barbieri