Hyuro – New Murals in Dunedin, New Zealand

Nuovo aggiornamento per Hyuro, la grande interprete Argentina ha da poco terminato di realizzare due nuovi e profondi interventi a Dunedin in Nuova Zelanda, portando in dote nuove ed interessanti riflessioni legata al luogo di lavoro.

Con negli occhi ancora lo splendido progetto realizzato a Madrid (Covered), andiamo ancora una volta a confrontarci con il lavoro di una delle artisti più importanti a livello internazionale.

Il percorso di Hyuro poggia le basi sulla scelta dell’interprete di veicolare una personale riflessione sul ruolo della donna all’interno della società contemporanea. Approfondendo, l’artista Argentina porta avanti un lavoro atto a sradicare tutti quei preconcetti e gli stereotipi, che accompagnano la figura femminile all’interno di una società profondamente maschilista. Questo precisa, incisiva e diretta direzione tematica, viene portata avanti da uno stile visivo personale e commutato proprio in funzione dei temi e delle riflessioni esposte. Attraverso quindi opere criptiche, argomenti delicati, l’artista porta avanti una produzione ricca di spunti e riflessioni differenti.

E’ interessante notare come specialmente nell’ultimo periodo Hyuro stia commutando il particolare immaginario in funzione di temi e stimoli differenti, spesso legati ai luoghi che visita che, in questo modo, divengono principale stimolo produttivo. E’ bene notare come nonostante una variazione significativa nei temi esposti, permanga comunque la volontà di proiettare il personale immaginario come peculiare analogia degli spunti trattati.

Proprio i due interventi realizzati a Dunedin, sempre più centro gravitazionale dell’arte urbana nell’emisfero australe, grazie ai continui interventi di artisti di spessore, ben rappresentano questo particolare momento dell’autrice. La doppia fatica neozelandese propone un attenta visione di problematiche legate al posto. Il primo intervento, è realizzato tra le zone conosciuta come ‘The Exchange’ ed all’interno del ‘Warehouse Precinct’, vecchia zona commerciale della città. La parete si trova in un momento particolare, un limbo tra due mondi che hanno inevitabilmente risentito della grave crisi economica. Nel corso del tempo infatti entrambe le aree hanno subito profonde trasformazioni e molti edifici sono stati demoliti. Da qui l’interprete sviluppa un lavoro complesso che riflette proprio sulla difficoltà economiche, sul valore del mattone, letteralmente rappresentato.

Legato a questi concetti, il secondo lavoro vede l’autrice lavorare all’interno di una zona che dopo anni di declino sta subendo una nuova giovinezza. Lo spazio di lavoro, parte di un edificio occupato che, incredibilmente, da quando è stato costruito circa 130 anni fa, ha avuto solo due occupanti per dieci anni, restando quindi per il resto del tempo completamente lasciato al suo destino. Qui l’analogia appare più criptica, con l’interprete che va a raffigurare una grande abito, letteralmente vuoto ed appoggiato sulla lunga superficie.

Ad accompagnare il nostro testo, una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by The Artist